Addio a Maritsa, la “nonna” di Lesbo che aiutava i migranti
MondoÈ morta a 89 anni una delle protagoniste della foto di Lefteris Partsalis che nel 2015 fece il giro del mondo e ritraeva 3 anziane che davano il biberon a un neonato arrivato su un barcone. Le donne furono candidate al Nobel per la pace. Tsipras: simbolo di solidarietà
La foto di lei che, insieme ad altre due anziane, dava il biberon a un neonato arrivato su una barca di migranti, divenne il simbolo della Grecia piegata dalla crisi economica che non rinunciava alla sua umanità. È morta a 89 anni Maritsa Mavrapidou, l’anziana signora dell'isola di Lesbo che grazie a quello scatto fu anche candidata al Nobel per la pace: "Noi abbiamo accolto i rifugiati perché anche noi discendiamo da rifugiati", disse in un'intervista nel 2015. Oltre la metà del milione di rifugiati che giunsero in Grecia da Iraq, Siria ed Afghanistan tra il 2015 e il 2016 sbarcarono sulle coste di Lesbo, isola dove ancora oggi la condizione di molti di loro resta difficile. (LO SPECIALE MIGRANTI)
“Ci comportavamo da esseri umani”
Le tre donne della foto, scattata da Lefteris Partsalis nel 2015 e pubblicata sul quotidiano The Toc, passarono mesi sulla costa dell'isola di Lesbo, portavano vestiti e pane fatto in casa ai migranti: "Se stavano male appena scesi dalle barche, li aiutavamo - spiegò Maritsa - Ci comportavamo da esseri umani". Anche la famiglia di Maritsa era arrivata a Lesbo dalla Turchia, quando nel 1922 ci fu un traumatico scambio di popolazione tra i due Paesi. Un'altra nonna del terzetto, Aemilia Kamvysi, ricevuta dal presidente della Repubblica greca Prokopis Pavlopoulos, rispose ai suoi complimenti dicendo "che ho fatto di speciale, figlio mio? Erano persone gentili, che passavano di là".
I messaggi di addio: “Era l'immagine dell'umanità dei greci”
Il cordoglio per Maritsa è stato internazionale, ma è partito dal suo Paese dove il premier Alexis Tsipras ha twittato: "Maritsa Mavrapidou, una delle tre nonne di Lesbo che ha aperto le braccia ai profughi arrivati sull'isola, ci ha lasciato. Nonna Maritsa sarà per sempre un simbolo di solidarietà e amore. Condoglianze alla sua famiglia". Kyriakos Mitsotakis, leader dell'opposizione conservatrice, ha detto in un messaggio che Maritsa era "l'immagine dell'umanità dei greci. Ho sentito il calore della sua anima. Le dico addio con emozione". Cordoglio anche dall'Unhcr, l'agenzia Onu per i rifugiati, che ricorda come "l'iconica fotografia di Maritsa Mavrapidou, Efstratia Mavrapidou e Aimilia Kamvysi che allattano un piccolo rifugiato nel villaggio di Skala Sikamineas a Lesbo mostrò la compassione greca per i rifugiati e commosse il mondo". "Maritsa Mavrapidou ci ha ricordato i nostri ideali fondamentali e il rispetto per la dignità umana", ha commentato il rappresentante dell'Unhcr in Grecia, Philippe Leclerc.