Emergency, ecco come e dove opera l’organizzazione fondata da Gino Strada
MondoA 25 anni dalla sua fondazione, l'associazione umanitaria voluta da Gino Strada continua a operare in Italia e nel mondo per fornire aiuto e soccorso nei Paesi in guerra, ma non solo
Gino Strada e la sua Emergency, fondata nel 1994, dimostrano da 25 anni come sia possibile rispondere alle criticità sanitarie in situazioni di emergenza in modo gratuito, efficiente e garantendo l’elevata qualità delle prestazioni mediche. Riuscendo a spingersi oltre la sola assistenza medica e prestando aiuto anche sotto forma di formazione e contributi economici a chi ha bisogno, Emergency svolge la propria attività “costruendo e gestendo ospedali aperti a chiunque ne abbia bisogno, inviando team chirurgici in situazioni di emergenza, formando il personale locale perché possa diventare autonomo”. Come si legge sul sito dell’Organizzazione, sono 9 milioni le persone curate a oggi dall’organizzazione di Gino Strada in tutto il mondo, e sono attualmente sette i Paesi in cui l’associazione italiana è attiva con una moltitudine di progetti. Vediamo dove opera e quali sono le attività svolte nelle nazioni interessate.
Afghanistan
Emergency ha iniziato le proprie attività in Afghanistan nel 1999. La guerra iniziata nel 2001 ha martoriato il territorio e la popolazione causando morti, feriti e profughi, lasciando sul terreno ordigni inesplosi che non cessano di mietere vittime. In questi anni di attività sul territorio, la onlus ha aiutato e curato oltre 6 milioni di persone. Sono tre gli ospedali chirurgici che Emergency gestisce in Afghanistan per fornire cure gratuite alle vittime della guerra: uno a Kabul, sul sito di un ex asilo bombardato, uno a Lashkar Gah e uno a Anabah, dove è presente anche con un centro maternità dotato di reparto pediatrico. Presidia inoltre il territorio con una rete di 42 Posti di primo soccorso e Centri sanitari. Presso l’ospedale di Kabul avviene la formazione professionale del personale locale da parte dello staff internazionale.
Iraq
Il programma di Emergency in Iraq è stato avviato nel 1995 e da allora grazie agli interventi attuati sono state curate oltre 940 mila persone. Il territorio settentrionale dell'Iraq è contaminato da mine e residuati bellici: per aiutare le vittime delle mine antiuomo, nel 1998 - grazie al finanziamento dell’European Union Civil Protection and Humanitarian Aid - Emergency ha fondato il Centro di riabilitazione e reintegrazione sociale di Sulaimaniya (nel Kurdistan iracheno), dove vengono prodotte protesi per pazienti disabili e mutilati, ma non solo. Presso il centro si effettua infatti anche la fisioterapia riabilitativa, e la metà dello staff che la pratica ai malati è costituita da ex pazienti che sono stati formati alla professione. Un'iniziativa, questa, pensata per consentire la reintegrazione sociale delle vittime delle mine, che presso il centro di Sulaimaniya possono frequentare anche altri corsi di formazione professionale che consentano loro di apprendere lavori e mestieri compatibili con il proprio handicap. A tal fine, quanti hanno seguito i percorsi di studio offerti ricevono anche un aiuto economico per l’apertura di botteghe o piccole cooperative.
Repubblica Centrafricana
Sono quasi 390 mila le persone curate da Emergency nella Repubblica Centrafricana dal 2009, anno in cui il suo progetto ha preso il via nel Paese situato nel cuore del continente Africano. Segnata da vari colpi di stato e da una guerra civile, questa nazione vive una situazione politica instabile in cui le già carenti infrastrutture del sistema sanitario non riescono a garantire l'accesso alle cure da parte della popolazione. In questo contesto, contraddistinto da un indice di sviluppo umano che le Nazioni Unite indicano come il più basso al mondo, si va a inserire l'intervento di Emergency, che è presente sul territorio con il Centro pediatrico di Bangui (la capitale), un progetto co-finanziato da Unione europea - Delegazione UE in Repubblica Centrafricana, grazie al quale viene offerta assistenza ai bambini fino ai 14 anni e vengono visitati fino a 100 bambini e 20 future mamme al giorno.
Sierra Leone
A causa della guerra civile e della successiva epidemia di Ebola, le infrastrutture sanitarie della Sierra Leone non sono in grado di far fronte alle esigenze della popolazione. Nel 2001 Emergency ha aperto a Goderich un Centro chirurgico inizialmente rivolto solo alle vittime della guerra, ma in seguito esteso anche alla cura dei pazienti ortopedici e altre emergenze chirurgiche. Di lì a poco è stato fondato anche il Centro pediatrico di Goderich per rispondere all’emergenza della mortalità infantile, che secondo il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite vede 120 bambini morti ogni 1.000 nati vivi. Inoltre, per combattere l'epidemia di Ebola, grazie a un programma co-finanziato da Unione europea - Delegazione UE in Sierra Leone, nel 2014 è stato attivato un Posto di primo soccorso che garantisce assistenza 24/7.
Sudan
Dal 2007 Emergency è presente anche in Sudan per far fronte agli effetti della crisi economica e della povertà e offrire cure gratuite ai bambini fino ai 14 anni nei due Centri pediatrici di Mayo e di Port Sudan, dove vengono svolte anche attività di educazione igienico-sanitaria e prevenzione. A Khartoum, sempre nel 2007, la ONLUS ha aperto l’ospedale cardiochirurgico Salam. A oggi sono stati realizzati quasi 8mila interventi chirurgici a su pazienti provenienti da 28 Paesi diversi, gratuitamente.
Uganda
È iniziato nel febbraio 2017 ed è in fase di costruzione il Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica di Entebbe, che sorgerà sulle rive del Lago Vittoria in Uganda. Una struttura che sarà costruita su un progetto di Renzo Piano e si distinguerà per essere "un modello di eccellenza medica, sostenibilità ambientale, indipendenza energetica e armoniosa distribuzione dello spazio". Sarà dotato di tre sale operatorie e 72 posti letto e sarà anche un centro di formazione per medici e infermieri. Offrirà cure gratuite ai pazienti ugandesi e ai pazienti pediatrici di tutta l'Africa, e sarà la seconda struttura della “Rete sanitaria d’eccellenza in Africa” dopo il Centro Salam di cardiochirurgia di Khartoum in Sudan.
Italia
Magari non è il primo posto che viene in mente quando si pensa all’azione di Emergency ma dal 2006 l’Ong di Strada interviene anche nel nostro Paese tra le fasce più deboli della popolazione, offrendo gratuitamente aiuto a coloro che per vari motivi non hanno accesso alle cure mediche. Così, sul territorio italiano, la ONLUS gestisce 6 ambulatori per migranti e persone disagiate (il personale è per la maggior parte volontario), dove vengono forniti servizi di medicina di base e specialistica e orientamento socio-sanitario. Dove? A Palermo, Marghera (VE), Polistena (RC), Castel Volturno (CE), Napoli e Sassari. Gestisce uno sportello di orientamento socio-sanitario a Brescia (dal 2016) e tre ambulatori mobili attivi dal 2011 che portano assistenza dove serve. Svolge attività di informazione e prevenzione per le prostitute in provincia di Caserta, dal 2013 presta assistenza socio sanitaria agli sbarchi e nei centri di accoglienza in Sicilia e offre assistenza psicologica e infermieristica ai terremotati in centro italia. A oggi sono più di 340 mila le prestazioni offerte da Emergency in Italia.