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Tokyo 2020, presidente del comitato olimpico giapponese accusato di corruzione. Lui nega

Mondo
Tsunekazu Takeda in una foto del 2015 (Getty Images)

Tsunekazu Takeda è stato incriminato a dicembre a Parigi per "corruzione attiva" nell'inchiesta francese sull'attribuzione delle prossime Olimpiadi. Si indaga su un pagamento sospetto di 2 milioni. Ma il presidente smentisce: "Nessuna notifica dal team investigativo"

Il presidente del Comitato olimpico giapponese Tsunekazu Takeda è stato incriminato a dicembre, a Parigi, per "corruzione attiva" nell'inchiesta francese sull'attribuzione dei Giochi olimpici di Tokyo 2020. Lo fanno sapere fonti giudiziarie che confermano la notizia pubblicata dal quotidiano francese Le Monde. Takeda però nega: "Non sono state inoltrate imputazioni nei miei confronti, né mi è stata imposta alcun tipo di restrizione. Non ho ricevuto nessuna notifica dal team investigativo”. 

Pagamento sospetto di 2 milioni di euro

Secondo quanto è emerso, Takeda sarebbe stato incriminato il 10 dicembre dai giudici istruttori parigini. Si indaga su un pagamento sospetto di due milioni di euro che risale al periodo della campagna per la candidatura giapponese alle Olimpiadi: Tokyo vinse nel 2013 battendo Madrid e Istanbul. Le transazioni furono eseguite dal comitato olimpico con sede a Tokyo a favore di un conto corrente di Singapore, appartenente alla società Black Tidings, gestita dal figlio di un ex membro del Comitato olimpico internazionale e presidente della Federazione di atletica, Lamine Diack, già arrestato per corruzione. Takeda ha sempre sostenuto che il pagamento è stato effettuato per regolari servizi di consulenza, e questa posizione è stata accertata nel corso dell'inchiesta del 2016. 

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