Budapest, rimossa la statua di Imre Nagy da piazza del Parlamento

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La statua si trova ai limiti della piazza del Parlamento di Budapest, in Ungheria (Getty Images)

Il monumento è dedicato al leader della rivolta contro l’Urss del 1956, più volte accusato da membri del governo di essere stato "un comunista dei peggiori". L’iniziativa farebbe parte del nuovo programma culturale e identitario voluto da Orban

All’alba del 28 dicembre, la statua di Imre Nagy è stata rimossa dalla piazza del Parlamento di Budapest, in Ungheria. Nagy, capo della rivolta ungherese contro l'Urss del 1956, viene considerato un martire della rivolta, essendo stato condannato a morte e giustiziato nel 1958 proprio a causa della ribellione. Ciò nonostante, gli esponenti del governo di Viktor Orban hanno più volte definito Nagy "un comunista dei peggiori", accusandolo di essere stato un collaboratore del Kgb sovietico durante lo stalinismo. Le autorità, intanto, hanno fatto sapere che la statua, dopo un'operazione di restauro, potrebbe essere trasferita in un altro sito della capitale.

La famiglia Nagy contraria all’iniziativa

L’iniziativa ha finora trovato la contrarietà della famiglia Nagy, che nei giorni scorsi ha più volte difeso la memoria del leader dagli attacchi di alcuni membri del governo. In prima linea si è schierata Katalin Jánosi, nipote di Imre Nagy, che, appresa la notizia della rimozione della statua, ha scritto su Facebook di non poter parlare per il momento.

Il programma culturale del governo Orban

Il governo ha fatto sapere che al posto della statua sarà ricostruito un monumento dell'epoca antecedente alla Seconda guerra mondiale. La nuova opera, in linea con il programma culturale ed identitario voluto da Orban per contrastare i valori del liberalismo e della sinistra ungherese, sarà consacrata alle vittime del 'terrore rosso' del 1919. In una nota di protesta, il Partito democratico, al momento all’opposizione, scrive: "Questo governo ha allontanato l'università Ceu, i tribunali imparziali, oggi il monumento di Imre Nagy. E quando sarai tu il prossimo?".

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