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Romania, il 1° gennaio 2019 inizia il semestre di presidenza del Consiglio Ue

Mondo
Foto: Getty

Terminano i sei mesi della presidenza austriaca che passa il testimone a Bucarest fino al 30 giugno 2019. Un periodo decisivo per l’Europa in cui al centro delle discussioni ci saranno la Brexit, il vertice di Sibiu e le elezioni europee di maggio

È la Romania il Paese che dal primo gennaio 2019 ha il compito di assumere la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. A passare il testimone, in un momento importante per il futuro del progetto comunitario, è l’Austria, che conclude il semestre iniziato l’1 luglio 2018, mentre sarà la Finlandia a sostituire la Romania al termine del prossimo semestre.

Poteri e funzioni della presidenza Ue

Dal punto di vista pratico, la presidenza - in questo caso la Romania - ha il compito di portare avanti i lavori del Consiglio sulla normativa dell'Unione europea. L’obiettivo è quello di garantire la continuità dell'agenda di Bruxelles, il corretto svolgimento dei processi legislativi e la cooperazione tra gli Stati membri. Tra le mansioni principali di chi assume questo ruolo ogni sei mesi c’è quella di pianificare e presiedere le sessioni del Consiglio e le riunioni dei suoi organi preparatori. La presidenza, infatti, è a capo delle sessioni durante le varie formazioni del Consiglio (ad eccezione del Consiglio "Affari esteri") e le riunioni dei suoi organi preparatori. Tra questi ci sono i comitati permanenti e i gruppi che si occupano di temi specifici. La presidenza assicura il regolare svolgimento dei dibattiti e la corretta applicazione del regolamento interno e dei metodi di lavoro del Consiglio. Il compito principale che spetta alla Romania è quello di rappresentare il Consiglio nelle relazioni con le altre istituzioni dell'Ue, in particolare con la Commissione e il Parlamento europeo. Il suo ruolo è quello di provare a raggiungere un accordo sui fascicoli legislativi attraverso triloghi, riunioni informali di negoziazione e riunioni del comitato di conciliazione. Per questo motivo, la presidenza del Consiglio lavora in stretto coordinamento con il presidente del Consiglio europeo, in questo caso il polacco Donald Tusk e l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (attualmente è Federica Mogherini).

Come funziona il sistema della presidenza a trio

A partire dal 2007 gli Stati membri che esercitano la presidenza collaborano strettamente a gruppi di tre, chiamati "trio". Una nuova modalità istituzionalizzata a partire dal 2009 con il trattato di Lisbona attraverso il quale è stata separata nettamente la presidenza del Consiglio dell'Unione europea dalla presidenza del Consiglio europeo: fino al 2009, lo Stato membro che deteneva la prima aveva anche la seconda. Il gruppo formato da tre nazioni fissa obiettivi a lungo termine e prepara un programma comune che stabilisce i temi e le questioni principali che saranno poi trattati dal Consiglio in un periodo di 18 mesi. Sulla base di questi obiettivi, ciascuno dei Paesi che fa parte del "trio" prepara il proprio programma semestrale più dettagliato. Dall’1 gennaio 2019, il trio di presidenza che include, con la Romania, Finlandia e Croazia sarà al centro di importanti questioni come l’uscita del Regno Unito dall'Ue, il vertice europeo di Sibiu e le elezioni europee di maggio.

La Romania in Ue

La Romania è membro dell’Unione Europea dall'1 gennaio del 2007. Per Bucarest si tratta del primo semestre alla presidenza del Consiglio dell’Unione. Un Paese, la Romania, che non ha ancora completato del tutto l’adesione all’Euro e allo spazio Schengen. La moneta ufficiale, infatti, è ancora il Leu romeno ma l’obiettivo, secondo il vicegovernatore della Banca nazionale della Romania Bogdan Olteanu, è quello di entrare nell'eurozona nel 2022-2023.

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