L'assalto all'edificio è stato compiuto da un gruppo di terroristi: due si sono fatti esplodere, un altro è stato neutralizzato dalle forze di sicurezza. Tra le vittime anche un diplomatico e il portavoce delle Brigate rivoluzionarie di Tripoli. Almeno 21 i feriti
Attacco kamikaze stamattina in Libia, nella sede del ministero degli Esteri a Tripoli. Ad assaltare l'edificio e a causare l'esplosione è stato un gruppo di terroristi. Nell'attentato sono rimaste uccise almeno tre persone nell'edificio, insieme a cinque assalitori. Tra le vittime ci sono il diplomatico Ibrahim al-Shaebi, direttore del dipartimento per le relazioni islamiche, e altre due persone, tra cui anche Abdulrahman Mazoughi, portavoce delle Brigate rivoluzionarie di Tripoli, una delle milizie più potenti della capitale. Almeno 21 i feriti.
L'attacco contro la sede del ministero
Secondo le prime ricostruzioni, un'autobomba è esplosa alle 9 del mattino di fronte al ministero, aprendo la strada nell'edificio a tre o quattro miliziani, come ha riferito una fonte all'Afp. Ancora da stabilire, però, il numero esatto dei terroristi. Fonti qualificate dell’Ansa parlano di cinque uomini entrati in azione, mentre per il quotidiano The Address sono sei i terroristi coinvolti. All'interno, in due si sarebbero fatti esplodere, mentre un terzo è stato ucciso dalle forze di sicurezza. L'edificio del ministero si trova sul lungomare della città, in una zona ritenuta sicura, e fa capo al governo di unità nazionale del premier al-Sarraj che proprio la settimana scorsa ha ricevuto in visita il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte. Gli assalitori sarebbero di origine subsahariana, probabilmente di una cellula dell'Isis, come i responsabili dell'attacco condotto contro la sede della Noc (National oil corporation) lo scorso settembre.
Il racconto dei testimoni
Alcuni testimoni hanno raccontato che l’esplosione è stata accompagnata anche da colpi di arma da fuoco. Le immagini diffuse dai siti libici hanno mostrano una densa colonna di fumo che si sprigionava dall'edificio principale del ministero subito dopo l'attacco.