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Catalogna, scontri tra Mossos e indipendentisti: tre persone arrestate

Mondo

Tafferugli a Barcellona tra la polizia e alcune persone incappucciate che lanciavano oggetti. Intanto si è riunito il Consiglio dei ministri in cui sono previste misure per l'aumento a 900 euro del salario minimo e l'incremento dello stipendio dei dipendenti pubblici

Tensione a Barcellona per gli scontri in strada tra gli agenti dei Mossos d'Esquadra e gli indipendentisti, alcuni dei quali incappucciati, che lanciavano oggetti e innalzavano barricate nel centro della città catalana (LE FOTO). Tre le persone arrestate per il loro presunto legame con i disordini. Un cordone di polizia si è schierato nei pressi dell'edificio dove oggi si svolge l'incontro del Consiglio dei ministri. Alla riunione si prevede che, oltre a varie misure relative alla Catalogna, verrà dato il via libera all'aumento a 900 euro del salario minimo e anche all'incremento del 2,35% dello stipendio dei dipendenti pubblici. Una decina di strade catalane risultano interrotte. In mattinata i Mossos hanno sequestrato materiale utilizzabile per la fabbricazione di bombe molotov.

Le proteste degli indipendentisti

Nel centro di Barcellona tre "colonne" di attivisti dei Comitati di Difesa della Repubblica (Cdr) sono partiti da diversi punti della città e si sono diretti verso l'edificio della Llotja de Mar, dove si è riunito l'esecutivo di Pedro Sanchez. Gli indipendentisti, molti con il volto coperto, hanno marciato scandendo slogan come “Libertà per i prigionieri politici", "Via le forze di occupazione", "1-0, non dimentico e non perdono", “Le strade saranno sempre nostre". 

L’incontro tra Sanchez e l’indipendentista Torra

Nella notte si sono incontrati Pedro Sanchez e l'indipendentista Quim Torra, presidente della Generalitat catalana. Il faccia a faccia è terminato con l'impegno di stabilire un canale di dialogo stabile e un "dialogo efficace" che si concluda con una proposta politica "che abbia un ampio sostegno nella società catalana". Ma nonostante il tentativo di riprendere il dialogo con i leader regionali, la situazione appare molto tesa.

La riunione di Governo

Nella Casa Llotja de Mar il premier Pedro Sanchez ha aperto la riunione con la “photo family”. Si tratta del sedicesimo consiglio dei Ministri che si tiene fuori da Madrid dal 1976. Durante l’incontro si parla anche di alcune misure indirizzate proprio alla Catalogna, in particolare per il settore delle infrastrutture, degli investimenti e alcune misure definite dall’esecutivo di natura “simbolica”. La decisione del governo spagnolo di tenere la riunione settimanale a Barcellona ha provocato molte polemiche tra i circoli indipendentisti che la considerano una provocazione e per questo sono state convocate numerose proteste per l'intera giornata. Per le 18.00 è attesa una grande manifestazione di diverse sigle separatiste, che mirano non solo a boicottare la riunione di Gabinetto, ma anche a ottenere la liberazione e assoluzione dei leader indipendentisti ancora  in carcere.

Il tentativo di secessione nel 2017

Il 21 dicembre è anche una data simbolica: è l’anniversario delle elezioni catalane avvenute dopo il referendum del 2017. Il 27 settembre dello scorso anno, il Parlamento catalano votò la Repubblica, "stato indipendente e sovrano", e proclamò la secessione dalla Spagna, poi, il 1 ottobre, fu organizzato un referendum tra i catalani per votare l’indipendenza dalla Spagna. A seguito della consultazione, l’ex presidente catalano Carles Puigdemont era stato accusato di ribellione e malversazione di fondi pubblici.

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