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Russiagate, rapporto per il Senato Usa: "Sui social vasta campagna pro Trump"

Mondo
Foto d'archivio Getty Images

Il Washington Post ha visionato una bozza di uno studio sulle interferenze di Mosca per sostenere il presidente durante il voto del 2016: su Facebook, Google e Twitter ci sarebbe stata una strategia di disinformazione "per favorire i repubblicani e soprattutto Trump"

Un'operazione russa su vasta scala attraverso i social network, per sostenere Donald Trump nella sua corsa alla Casa Bianca e dopo la sua elezione: è quanto documenta un rapporto preparato per il Senato Usa e visionato dal Washington Post. Si tratta della più ampia analisi sul Russiagate, la campagna di disinformazione che avrebbero condotto i russi per il voto del 2016. Per realizzarla, sono stati studiati milioni di messaggi postati sui social, forniti da diversi social network tra cui Facebook, Twitter e Google alla commissione Intelligence del Senato, che arrivano fino a metà del 2017, quando le aziende in questione chiusero gli account russi (LE TAPPE DEL RUSSIAGATE). La pubblicazione del report era programmata, insieme a un altro studio, tra qualche giorno.

Il report

Il report, completato dal Computational Propaganda Project dell’Università di Oxford e da Graphika - una società di analisi di rete -, fornisce i dettagli sugli sforzi della Internet Research Agency russa per sostenere la campagna elettorale di Donald Trump nel 2016 e seminare la discordia tra gli elettori degli Stati Uniti postando contenuti su temi controversi, come la violenza legata alle armi e la questione razziale. Quest’azione, scrive il Wp, è durata nel tempo, con picchi nei momenti chiave del confronto politico statunitense, come i dibattiti presidenziali o le conventions. 

"Tutti i messaggi volevano aiutare Trump"

“Quello che è chiaro è che tutti i messaggi avevano il chiaro scopo di aiutare il partito repubblicano, e nello specifico Donald Trump”, si legge nel report. “Trump viene menzionato soprattutto nelle campagne mirate ai conservatori e ad altri elettori di destra - scrive il Wp - dove la messaggistica ha incoraggiato questi gruppi a sostenere la sua campagna. Ai principali gruppi che potevano sfidare Trump sono stati invece inviati messaggi per confondere, distrarre e scoraggiare al voto”. Il quotidiano americano sottolinea anche che il rapporto rappresenta l’ultima prova che agenti russi abbiano aiutato l'attuale presidente Usa a vincere. E ricorda che già lo scorso luglio la commissione intelligence del Senato aveva condiviso le conclusioni contenute nel rapporto dell’intelligence del gennaio 2017 proprio sulle interferenze russe.

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