Conto l'hiv abiti cuciti con preservativi. L'idea di una stilista di Kinshasa per sensibilizzare i più giovani alla prevenzione.
È in un piccolo atelier a Kinshasa che Felicité Luwungu confeziona le sue creazioni. Si tratta di abiti composti e decorati interamente da contraccettivi colorati. Lo scopo è di sensibilizzare all'uso dei preservativi attraverso la moda e rompere il silenzio sulla trasmissione delle malattie sessuali e dell’Aids in una società ancora molto conservatrice.
Gli abiti della collezione ‘Nessun tabù' hanno sollevato un ampio dibattito in Congo e scioccato parte dell'opinione pubblica.
"Era quello che volevo” mi spiega lei. “Attirare l'attenzione e invitare la gente a riflettere. Ho visto amici e persone care morire a causa del virus dell’hiv. Proteggersi e proteggere i propri partner è il primo passo per cancellare questa piaga e salvare le generazioni future".
Parola d'ordine: consapevolezza
Lanciata nel 2015, la collezione ‘Nessun Tabù’ è in continua evoluzione: agli abiti da donna si sono aggiunti pantaloni e giubotti. “È un lavoro complesso che richiede cura e costanza, un vestito, per esempio, può portarti via un mese intero” racconta Felicité.
Nei prossimi mesi la sua collezione sarà presentata a Kinshasa e a Pointe Noire, nella vicina Repubblica del Congo. “È un’occasione importante. Per la prima volta i miei vestiti usciranno dai confini nazionali per esportare in un altro paese il mio invito alla consapevolezza e alla prevenzione. È una grande soddisfazione e uno stimolo ad andare avanti. Vuol dire che sono sulla strada giusta”.
Secondo le Nazioni Unite, il numero di persone che vivono con l'Aids e quelle che sono morte a causa della malattia nella Repubblica Democratica del Congo sono in calo da oltre un decennio. Secondo UNAids, il tasso di prevalenza dell'Hiv è dello 0,7%: tra i più bassi dell'Africa meridionale e centrale.
Un'epidemia dimenticata
Ma se nel paese in cui per primo si diffuse il virus dell’Hiv le cose stanno progressivamente migliorando, la situazione nell’intero continente rimane critica. Quella causata dall'Aids è una epidemia dimenticata che ogni anno uccide 380 mila persone solo nell'Africa Sud-orientale. Il virus, solo in quell'area, viene contratto da oltre 2mila persone al giorno. L'Hiv è ancora il presente per quasi 20 milioni di africani che vivono nella parte sudorientale del continente, con 800mila nuovi casi di contagio solo nel 2017. Le parole d’ordine non possono che essere consapevolezza e prevenzione.