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Global Compact, 164 Paesi adottano Patto Onu sui migranti

Mondo

Il documento è stato votato per acclamazione durante il vertice di Marrakech. Tante le defezioni, dagli Usa all’Italia, che ha deciso di sottoporre l’accordo all'esame del Parlamento. Il testo parla di immigrazione "disciplinata, sicura, regolare e responsabile"

164 paesi hanno aderito per acclamazione, durante il vertice di Marrakech, in Marocco, al Global Compact (COS'È), il patto Onu sui migranti. Dall'accordo si sono invece sfilati, nei mesi scorsi, gli Stati Uniti e diversi altri Paesi. Assente a Marrakech anche l'Italia, che ha deciso di sottoporre il patto all'esame del Parlamento. Sottolineando gli sforzi fatti per raggiungere l'accordo, il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha definito il Global Compact una "roadmap per evitare sofferenze e caos". Guterres, ha ricordato che "l'intesa non viola la sovranità degli Stati e non crea nuovi diritti per migrare, ma ribadisce il rispetto dei diritti umani", e esorta a "non cedere alla paura o alla falsa narrazione in materia di immigrazione".

Le defezioni

Il summit, che doveva riunire i 190 Paesi firmatari del Patto adottato a luglio a New York, ha parecchie defezioni, soprattutto europee. I 27 dell'Unione che avevano a lungo parlato di negoziati "a una sola voce", ora sono divisi: le misure previste, per molti Paesi, soprattutto dell'Est, sarebbero un'ingerenza nelle politiche nazionali. E a nulla è valso l'appello dell'Ue ai Paesi che hanno deciso di non partecipare. I primi a defilarsi dal Patto, nel 2017, sono stati gli Stati Uniti. Poi, a luglio scorso, l'Ungheria del premier Vitkor Orban. Da qui in poi una serie di defezioni a cominciare dal gruppo di Visegrad: Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e poi ancora Austria, Bulgaria, Croazia, Israele e Australia. La Svizzera attende il pronunciamento del Parlamento.

L’Italia attende il voto parlamentare

Stessa posizione assunta dall'Italia, che pure aveva firmato il documento a New York, dove comunque l'argomento ha spaccato la maggioranza gialloverde. Pur essendo una mera dichiarazione d'intenti, non vincolante e senza effetti giuridici, il Global compact provoca grandi dissapori all'interno dell'esecutivo. La Lega è in netto dissenso: il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, si dice contrario perché, sostiene, il Patto metterebbe sullo stesso piano "i migranti cosiddetti economici e i rifugiati politici". Sul fronte opposto, favorevoli all'adesione, sono il premier Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi e il presidente della Camera pentastellato Roberto Fico. Mentre Luigi Di Maio ha preferito rimandare la decisione alle Camere.

Cos’è il Global Compact

Il patto sui migranti ha provocato una crisi anche in Belgio. Il primo partito della coalizione, N-Va (l'Alleanza fiamminga di destra), ha ritirato i suoi ministri dal governo in contrasto con la decisione del premier Charles Michel di recarsi in Marocco per sottoscrivere l'intesa. L'N-Va chiedeva "perlomeno l'astensione sul patto". Michel ora dovrà guidare un governo di minoranza, in vista delle legislative fissate per maggio 2019. Il documento del Global Compact, 41 pagine, è stato negoziato per oltre 18 mesi e parla di immigrazione "disciplinata, sicura, regolare e responsabile", fissando 23 obiettivi da centrare. Ma la sfida principale è quella di creare una rete internazionale per l'accoglienza di migranti e rifugiati. Si stima che siano 258 milioni i migranti in tutto il mondo, pari al 3,4% della popolazione totale. Secondo le cifre fornite a luglio dal segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, dal 2000 ad oggi sarebbero morti in 60mila: in mare, nel deserto o altrove. Dopo la firma di Marrakech, il documento passerà all'Assemblea generale delle Nazioni Unite per un'ulteriore approvazione, il 19 dicembre.

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