Fermata a Vancouver Meng Wanzhou, figlia del fondatore. Rischia l’estradizione: negli Usa è in corso un'indagine sul colosso per accertare violazioni sulle sanzioni all’Iran. Cina chiede rilascio. L'azienda: fiduciosi imparzialità autorità. Borse asiatiche e Usa a picco
Le autorità canadesi, su richiesta degli Usa, hanno arrestato a Vancouver la direttrice finanziaria della cinese Huawei Technologies, Meng Wanzhou (CHI È), Chief Financial Officer e figlia del fondatore della società. La donna ora rischia l'estradizione negli Stati Uniti, dove è in corso un'indagine per accertare se il colosso cinese abbia violato le sanzioni all'Iran. L’arresto è stato confermato dal dipartimento di giustizia canadese e la Cina ha chiesto il rilascio e "chiarezza immediata". L'azienda invece si dice fiduciosa "dell'imparzialità delle autorità". Intanto le Borse asiatiche e quelle americane hanno reagito molto negativamente (COSA C'È SOTTO L'ARRESTO?).
Borse Asia e Usa a picco
L'arresto della top manager di Huawei ha infatti mandato a picco in Giappone e in Cina. A Tokyo l'indice Nikkei chiude in calo dell'1,91%. Hong Kong va giù del 2,92% e Shanghai dell'1,91%. Dall'altra parte dell'oceano, anche Wall Street affonda sui timori per il caso Huawei che rischia di mettere in pericolo la tregua Trump-Xi. Dopo due ore di contrattazioni il Dow Jones perde il 3,03%, il Nasdaq il 2,26% e l'indice S7&500 il 2,72%.
L’indagine negli Usa
Intanto, è prevista per venerdì l'udienza in cui il giudice deciderà se rilasciare la donna su cauzione. L’arresto è stato richiesto degli Usa, che intendono chiedere l'estradizione. Huawei, il secondo più grande produttore di telefonini nel mondo, è finita nel mirino delle autorità americane anche per timori legati alla sicurezza: l'acquisto e l'uso di telefonini Huawei è stato vietato nelle agenzie governative.
Cina chiede rilascio
Il governo cinese ha già chiesto a Canada e Stati Uniti di "chiarire immediatamente" le ragioni dell'arresto di Meng Wanzhou, di cui esige il rilascio immediato e la protezione dei diritti legittimi. Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Geng Shuang, ha detto che la Cina non ha ricevuto alcuna spiegazione ufficiale riguardo all'arresto della dirigente: "A quanto posso vedere, Canada e Stati Uniti non hanno dato una ragione per la sua detenzione". L'arresto di Meng Wanzhou potrebbe rialzare il livello di tensione tra Usa e Cina nel campo tecnologico, dopo la recente tregua sui dazi. L'ambasciata a Ottawa ha accusato il Canada di aver arrestato un cittadino cinese "che non ha violato alcuna legge americana o canadese" e ha chiesto di "correggere immediatamente l'errore" e di "rilasciare" quella che è considerata la donna più potente dell'hi-tech cinese. "Esprimiamo una ferma opposizione e protestiamo con forza contro questa grave violazione dei diritti umani", ha affermato un responsabile dell'ambasciata.
Huawei: fiduciosi imparzialità autorità Usa-Canada
Huawei ha commentato l'arresto del suo Cfo dicendosi convinta e fiduciosa "che le autorità canadesi e statunitensi raggiungeranno senza dubbio una conclusione corretta e imparziale. Huawei rispetta tutte le leggi e le regole dei Paesi in cui opera, incluse quelle in materia di controllo delle esportazioni delle Nazioni Unite, degli Stati Uniti e dell'Ue". La società specifica di "non essere a conoscenza di illeciti" e che "sono state fornite poche informazioni riguardo le accuse".