Giornata internazionale della disabilità, le iniziative in Italia

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Un confronto a Palazzo Chigi tra il premier Conte, il ministro Fontana e le principali federazioni delle associazioni che operano per le persone diversamente abili. Il Mibac organizza percorsi dedicati e visite guidate in musei, parchi archeologici e biblioteca

Sono oltre 4 milioni i disabili in Italia. Spesso si trovano soli e in condizioni di vulnerabilità, i servizi a loro dedicati sono scarsi e troppo poche le risorse a disposizione, mentre le loro famiglie sono costrette a supplire le mancanze delle istituzioni nazionali e locali. E' questo il quadro tracciato dall'Osservatorio nazionale sulla Salute nelle Regioni italiane (che opera all'interno di Vithali, spin off dell'Università Cattolica presso la sede di Roma) in occasione della 25sima Giornata internazionale delle persone con disabilità.

Cosa è la Giornata internazionale delle persone con disabilità

Proclamata dall’Onu nel 1992, la Giornata internazionale delle persone con disabilità, si tiene ogni anno il 3 dicembre. Un’occasione per porre l'attenzione sulle problematiche e i diritti delle persone disabili, di cui 4.5 milioni vivono in Italia e oltre 189 mila sono persone sordocieche. La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata nel 2006, ha ulteriormente promosso i diritti e il benessere delle persone con disabilità, ribadendo il principio di uguaglianza e la necessità di garantire loro la piena ed effettiva partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società. La Convenzione invita gli Stati ad adottare le misure necessarie per identificare ed eliminare tutti quegli ostacoli che limitano il rispetto di questi diritti imprescindibili. La Convenzione (Articolo 9, accessibilità) si focalizza sulla necessità di condizioni che consentano alle persone con disabilità di vivere in modo indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita e dello sviluppo.

L’incontro a Palazzo Chigi

Appuntamento principale della giornata, un confronto a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, il ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana, il sottosegretario Vincenzo Zoccano e le principali associazioni che operano per le persone diversamente abili. L'incontro, a partire dalle ore 18, vedrà la partecipazione di Franco Bettoni e Vincenzo Falabella, presidenti rispettivamente di FAND, Federazione delle associazioni nazionali per le persone con disabilità, e FISH, Federazione italiana per il superamento dell’handicap.

Iniziative nei musei

Anche il Ministero per i beni e le attività culturali, Mibac, ha aderito alla Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, promuovendo nei propri luoghi della cultura, in tutto il territorio nazionale, attività e progetti finalizzati alla fruizione ampliata del patrimonio. Il claim "Un giorno all'anno tutto l'anno" accompagnerà le iniziative organizzate per l'occasione da musei, parchi archeologici, archivi e biblioteche, con percorsi e visite guidate, incontri e conferenze che confermeranno l'impegno del Mibac ad assicurare, sempre, il più ampio accesso ai luoghi e ai contenuti culturali. ''La cultura è assenza di barriere - dichiara il Ministro Alberto Bonisoli - ed è per questo che il Ministero aderisce con piena convinzione ed entusiasmo”.

Filo D’Oro: “Necessario cambio culturale e leggi”

Inclusione sociale, autodeterminazione e autonomia per le persone con disabilità. Ma non solo. Un vero e proprio cambiamento culturale per andare oltre l'handicap e vedere la disabilità come una condizione che può essere superata, se supportata da un contesto e un ambiente favorevoli. Sono questi gli auspici della Lega del Filo d'Oro per il futuro in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità sancita dalla Commissione Europea. "La condizione di disabilità nella Convenzione Onu, ma non solo, viene ricondotta all'esistenza di barriere di varia natura che possono essere di ostacolo a quanti, in presenza di minorazioni fisiche, mentali o sensoriali, hanno il diritto di partecipare in modo pieno ed effettivo alla società - afferma il Presidente della Lega del Filo d'Oro Rossano Bartoli -. Un primo passo a livello normativo si potrebbe compiere con la piena attuazione della legge 107/2010 che riconosce la sordocecità come una disabilità unica e specifica, come già stabilito dal 2004 in sede europea".

Unione lotta distrofia: “Più fondi per il lavoro”

Più fondi per il lavoro e per il Dopo di noi, la normativa per la tutela dei disabili gravi, chiede invece l'Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (Uildm). "Una vita davvero indipendente e autonoma non può realizzarsi senza una adeguata copertura finanziaria - dichiara Marco Rasconi, presidente nazionale Uildm -. È necessario investire a lungo termine e aumentare il sostegno economico per garantire i diritti fondamentali di tutti, contro ogni discriminazione". Il fondo sul Dopo di noi, afferma la Uildm, "non solo ha subito un taglio di 10 milioni di euro nella Legge di stabilità votata lo scorso anno, ma la sua attuazione è ancora fortemente in ritardo. A oggi solo in 4 Regioni (Lombardia, Marche, Molise e Toscana) si è partiti con i progetti individuali per una vita autonoma”.

Comitato Salute in Carcere: “In Italia 628 detenuti disabili”

Pongono i riflettori sui disabili detenuti, invece, la Commissione per la Tutela della Salute in Carcere promossa dall'Isola Solidale, la Fidu (Federazione Italiana Diritti Umani) e l'associazione Conosci (Coordinamento Nazionale Operatori per la Salute nelle Carceri Italiane). ”Sono centinaia le persone con disabilità che ogni anno letteralmente spariscono a causa del sovraffollamento delle carceri italiane. Si parla di 628 disabili nel 2015, in costante aumento rispetto al 2010 (500) e al 2006 (483). Persone le cui necessità specifiche vengono schiacciate dal peso di una condizione già invivibile”.

Disabili in Italia, i numeri

In totale, secondo dati Istat, ci sono 4 milioni e 360 mila persone disabili, delle quali 2 milioni e 600 mila hanno una età superiore a 65 anni e vivono nelle regioni del Mezzogiorno. Il bisogno di aiuto di cui necessitano emerge già dal fatto che oltre un terzo di queste persone vive da solo (tra gli ultra 65enni la quota sale al 42,4%). Il problema più grave è la perdita di autonomia: infatti, tra gli ultra 75enni, una persona su cinque ha gravi difficoltà in almeno una attività quotidiana, una persona ultra 50enne su dieci non è autonoma nell'uso del telefono, nel prendere le medicine o nel gestire le proprie risorse economiche. Oltre un quarto non è in grado di prepararsi i pasti, fare la spesa o svolgere le attività domestiche. Quasi un quarto delle persone con disabilità che vive in Italia ha gravi problemi di mobilità, non riesce a camminare o a salire le scale, il 5,3% non riesce a sentire e il 6,6% non vede. Queste gravi limitazioni di cui soffrono le persone con disabilità sono spesso acuite da precarie condizioni psicologiche: oltre l'8,5% soffre di un disturbo depressivo grave. Analizzando le risorse che l'Italia impegna, nell'ambito del Sistema di protezione sociale, per la funzione di spesa destinata alla disabilità, nel 2016, sono stati spesi circa 28 miliardi di euro, il 5,8% del totale della spesa per la protezione sociale (nei Paesi Ue la quota è del 7,3%).

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