Durante l’udienza del Pontefice, un bimbo è salito sul palco e ha iniziato a tirare una manica della guardia svizzera. Francesco ha riso e ha commentato: “È argentino, è indisciplinato”. Poi ha aggiunto: “Tutti dovremmo avere la sua libertà davanti a Dio”
Un inatteso fuoriprogramma ha caratterizzato oggi l’udienza generale di Papa Francesco (LA FOTOSTORIA DEL PAPA). Mentre il Pontefice salutava i fedeli nelle varie lingue, un bambino è salito sul palco e si è avvicinato a una guardia svizzera (IL VIDEO), tirandogli una manica. Papa Francesco ha reagito con una risata, sussurrando all’arcivescovo Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia, che gli sedeva accanto: “È argentino, è indisciplinato”.
Il Papa: “Questo bambino è muto, però è libero”
La presenza del piccolo non ha disturbato il Pontefice. Anzi, il Papa ha poi detto alla mamma, accorsa per riprendere il bambino, di lasciarlo stare, tanto che il bimbo ha continuato a circolare liberamente sul palco durante l’udienza. Papa Francesco ha anche abbracciato il bimbo, quando si è avvicinato a lui. Infine, al momento della sintesi della catechesi per i fedeli di lingua spagnola, il Papa ha improvvisato un discorso nella sua lingua natale: "Questo bambino non può parlare, è muto”, ha spiegato il Papa. “Ma sa comunicare, sa esprimersi. E c'è una cosa di più: è libero; indisciplinatamente libero, però è libero. Tutti possiamo chiederci: sono altrettanto libero davanti a Dio? Davanti a Dio, tutti dovremmo avere la libertà di un bambino davanti a suo padre", ha continuato. "E chiediamo la grazia che questo bambino possa parlare", ha aggiunto Francesco tra gli applausi dei settemila fedeli presenti.
Autismo verbale
Wenzel, questo il nome del bambino, è affetto da autismo non verbale. Si tratta di una forma di autismo grave che impedisce l'espressione attraverso la pronuncia delle parole. Molti autistici infatti consegnano alla scrittura tutte le parole che, a causa del disturbo di cui soffrono, non riescono a dire apparendo dunque come muti. L'associazione Ants di Verona, di cui Wenzel fa parte, si spende proprio per far conoscere alla società questa talentuosità diversa. Come ha spiegato il papà Saverio: "In quel momento si stava un po' annoiando ma non pensavo minimamente che andasse a salutare realmente il Papa. Invece è andato dritto verso di lui. Questa spontaneità è il regalo più bello di Dio a noi genitori che siamo sempre al fianco di un bambino in queste condizioni. Veramente una grande gratificazione".