Scontro Mosca-Kiev, Putin: "Provocazione organizzata da Poroshenko"

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Le proteste contro la Russia in Ucraina

Il presidente russo accusa quello ucraino dopo lo scontro navale: "Potrebbe non arrivare al ballottaggio e quindi deve fare qualcosa". La Russia annuncia il dislocamento in Crimea di un'altra batteria di S-400 “entro fine anno”. Continuano le polemiche

“È senz'altro una provocazione organizzata dalle autorità e dal presidente prima delle elezioni in Ucraina del prossimo marzo". Così il leader russo Vladimir Putin ha commentato lo scontro navale avvenuto domenica scorsa tra il mar Nero e il mar d’Azov, mentre tre navi ucraine tentavano di attraversare lo stretto di Kerch. "Poroshenko potrebbe non arrivare al ballottaggio e quindi deve fare qualcosa: sono certo che sia così", ha aggiunto il presidente. Oggi, intanto, è stato reso noto che la Russia dislocherà in Crimea un'altra batteria di S-400, i sistemi anti-missilistici capaci di abbattere 36 aerei nemici in un raggio di 400 chilometri oltre ad altri obiettivi, come i missili balistici. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca. In Crimea, penisola ucraina annessa unilateralmente dalla Russia, sono presenti già tre batterie di S-400. I nuovi sistemi saranno operativi “entro la fine dell'anno”.

Trump minaccia di non vedere Putin

Dopo lo scontro navale, le tensioni tra Mosca e Kiev non si smorzano. Tra i due Paesi cerca di mediare l’Occidente. L'Unione Europea sta valutando se introdurre "nuove sanzioni", mentre il presidente Usa Donald Trump ha minacciato di cancellare l'incontro con Putin previsto a margine del G20 in Argentina. "Probabilmente non lo faremo", ha detto in un'intervista al Washington Post, "sto aspettando il rapporto finale" sul Mar Nero, “non mi piace questa aggressione". Il Cremlino, comunque, sta continuando a preparare il faccia a faccia. "I preparativi proseguono, l'incontro è stato concordato, non abbiamo altre informazioni dalle nostre controparti statunitensi", ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitri Peskov.

Tensioni e accuse reciproche

Mosca, però, ha rifiutato l'offerta di mediazione Ue e continua a sostenere la versione della "provocazione" orchestrata da parte di Kiev a scopi essenzialmente pre-elettorali. Oltre al presidente, anche il premier russo Dmitri Medvedev ha puntato il dito direttamente contro il presidente ucraino Petro Poroshenko. “È evidente che al momento non ha chance di vincere le elezioni, forse nemmeno di arrivare al ballottaggio. Dunque, magari per ottenere certi vantaggi politici è stata intrapresa questa provocazione", ha detto. Putin, in una telefonata con Angela Merkel, ha addossato ogni responsabilità alle autorità di Kiev. Da parte sua, l’Ucraina sostiene di aver avvisato i russi del tragitto delle sue navi e che i mezzi sono stati attaccati “in acque internazionali”. Intanto il tribunale di Simferopoli, in barba agli appelli di Ue-Nato-Usa di liberare gli uomini fermati e restituire le imbarcazioni, ha iniziato a disporre le misure cautelari per i marinai ucraini fermati. Nel Paese sono scoppiati disordini e manifestazioni contro la Russia e Poroshenko ha firmato un decreto con cui impone la legge marziale.

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