Dopo quelle della Russia, anche da Pechino arrivano forti critiche all'annuncio del presidente americano di voler ritirare il proprio Paese dall'accordo Inf del 1987. Una mossa, quella del tycoon, che era stata vista anche in chiave anti-cinese
La Cina valuta "sbagliato da parte degli Stati Uniti uscire unilateralmente dallo storico trattato dalla Guerra Fredda che ha eliminato i missili nucleari dall' Europa". È questo il giudizio espresso da Pechino attraverso la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, dopo l'annuncio del presidente Donald Trump di voler ritirare gli Stati Uniti dall'Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty (Inf), negoziato nel 1987 dal presidente Ronald Reagan e dal leader sovietico Michail Gorbaciov.
L'annuncio di Trump e la reazione della Russia
Il trattato, frutto dello storico vertice tra i due leader avvenuto nel 1986 a Reykjavik, era stato firmato a Washington per limitare il numero dei missili dispiegati in Europa. L'accordo tra Reagan e Gorbaciov portò alla distruzione di 2.692 missili, 846 americani e 1.846 russi. La Russia non ha preso bene l'annuncio di Trump: "Apparentemente il trattato INF crea dei problemi agli Stati Uniti nel loro desiderio di raggiungere il totale dominio nella sfera militare. Si tratta di un passo molto pericoloso", ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov. La mossa di Trump per ritirare gli Stati Uniti dall'accordo è stata vista come una strategia per tornare ad accelerare sul riarmo proprio in chiave anti-Cina. La formalizzazione dell'uscita degli Usa dal trattato Inf è attesa entro la fine dell'anno.