Caso Khashoggi, Riad: “Il principe bin Salman era all'oscuro"

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(Getty Images)
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Il ministro degli Esteri saudita afferma che l'uccisione del giornalista è stata "un'operazione scellerata" della quale l'erede al trono non sapeva nulla. La Germania interrompe la vendita di armi. Erdogan: "Martedì riveleremo tutta la cruda verità"

La morte di Jamal Khashoggi è stata "un'operazione scellerata" di cui il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman “non era assolutamente a conoscenza”. Così il ministro degli Esteri di Riad, Adel al-Jubeir, in un'intervista a Fox News è tornato sul caso del giornalista dissedente saudita ucciso nel consolato di Istanbul. “È stata un'operazione - ha aggiunto il capo della diplomazia dell'Arabia Saudita - dove alcuni individui hanno ecceduto le indicazioni delle autorità e le responsabilità che avevano. Hanno compiuto un errore uccidendo Khashoggi". Intanto, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che martedì rivelerà i dettagli delle indagini turche sulla morte del giornalista (LE TAPPE).

Trump: bugie ma Arabia Saudita rimane un alleato

La comunità internazionale è però scettica sulle spiegazioni fornite da Riad. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha criticato la versione saudita, dicendo che "ovviamente c'è stato un inganno e ci sono state bugie". Allo stesso tempo però, in un’intervista al Washington Post, ha definito Riad "un incredibile alleato" degli Stati Uniti e ha ribadito che la vicenda non interromperà le vendite di armi al Paese, citando l'accordo per 110 miliardi di dollari annunciato l'anno scorso: “È il più grande ordine della storia. Cancellarlo danneggerebbe più noi che loro”. "Detto questo - ha aggiunto - qualcosa succederà". Ma qualsiasi cosa sia accaduta nel consolato saudita, Trump spera che il principe Mohammed bin Salman non sia coinvolto: "Nessuno mi ha detto che è responsabile. Mi piacerebbe che non lo fosse".

Il segretario al Tesoro Usa vola a Riad

Una posizione confermata dalla decisione di mandare il segretario al Tesoro Usa Steve Mnuchin in Arabia Saudita, con l’obiettivo di rafforzare la campagna contro l'Iran. Mnuchin, che si trova in Israele, ha poi spiegato che è troppo presto per discutere di eventuali sanzioni ai sauditi, e ha difeso la sua decisione di andare a Riad spiegando come le relazioni strategiche tra Usa e Arabia Saudita siano troppo importanti per essere accantonate.

Condanne dai Paesi Ue

Dall’altra parte dell’oceano, il ministro britannico per la Brexit Dominic Raab ha detto alla Bbc Tv che la versione fornita da Riad “non è credibile” e i ministri degli esteri di Francia, Germania e Regno Unito - Jean-Yves Le Drian, Heiko Maas e Jeremy Hunt – hanno diffuso una nota congiunta in cui “condannano nei termini più forti possibili l’assassinio”. "La minaccia, l'aggressione o l'uccisione di giornalisti sono inaccettabili, in qualsiasi circostanza, e suscitano la più grave delle inquietudini nelle nostre nazioni", hanno aggiunto i tre ministri. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha deciso inoltre di bloccare la vendita di armi all'Arabia Saudita fino a quando non sarà fatta piena luce sull'uccisione del giornalista. Lo riporta il quotidiano spagnolo El Pais che cita media tedeschi.

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