Pillole di Vertice, tra una birra e un menù

Mondo

Liliana Faccioli Pintozzi

Ancora un rinvio sulla Brexit, ma la rubrica “costume e società” non può lamentarsi: foto, tweet e prime pagine a raccontare la prima tappa di un Consiglio europeo che, oggi, guarderà verso Roma. Con più di una preoccupazione.

La foto

E’ quella che vedete qui sopra, grazie al collega Hrvoje Kresic (@hkresic). La tedesca Angela Merkel, il francese Emmanuel Macron, il lussemburghese Xavier Bettel e il belga Charles Michel si bevono una birra al termine dei lavori. Palcoscenico, il pub Le Roy d’Espagne alla Grand Place. Coprifuoco all’1 del mattino causa eccesso di eccitazione tra turisti e residenti. Alla fine pare che abbia pagato il piccolo Granducato – che comunque, sottolineano tutti, se lo può permettere. E se in diplomazia la forma è anche sostanza, questa foto racconta di un asse franco-tedesco solido come non mai – e c’è la foto della passeggiata al chiaro di luna di Merkel e Macron attraverso il parco del Cinquantenario a testimoniarlo; e di questo asse pronto a farsi carico delle preoccupazioni del piccolo Benelux – finanziaria italiana, you know?

Il twit

Per ora, quando in realtà siamo a metà strada di una lunga tre giorni di incontri, vince la Primo Ministro della Lituania Dalia Grybauskaite: “Cena su Brexit: i negoziati non sono nel menù. Mi aspetto un “full English breakfast” al prossimo Consiglio europeo”. Vi viene in mente un modo migliore per annunciare che sulla Brexit non sono stati fatti passi avanti, ma che comunque le trattative non sono saltate e che con ogni evidenza il prossimo Consiglio europeo sarà quello decisivo? A me, no. Apprezzo l’ironia, e invidio il dono della sintesi.

La prima pagina

Dopo un attento studio dei giornali, soprattutto dei tabloid britannici che danno sempre grandi soddisfazioni, la menzione è tutta per il Sun. “Brextra Time” titola a tutta pagina, gioco di parole tra “brexit” e il tempo “extra” offerto da Michel Barnier per sbloccare la questione irlandese. Il periodo di transizione per negoziare il nuovo rapporto tra UE e Regno Unito passerebbe da due a tre anni, riducendo la probabilità di un ricorso a quella “clausola di salvaguardia” che al momento ha portato all’impasse. Ipotesi che May non esclude necessariamente, ma avvisa: secondo me non ce ne sarà bisogno. Anche perché, alla fin fine, non risolve la questione – la rimanda e basta.

Il proverbio

“If you are not at the table, you are on the menu”. Winston Churchill, non a caso britannico?, lo sapeva bene: “se non sei intorno al tavolo, sei nel menù”. Theresa May lo sta imparando a sue spese. L’Italia, che oggi sarà nel menù ma anche intorno al tavolo, farebbe bene a prendere appunti.

 

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