Il reporter dissidente Jamal Khashoggi è scomparso il 2 ottobre dal consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul. Il governo nega il proprio coinvolgimento mentre il presidente Usa promette ritorsioni ma “senza bloccare le vendite militari”
Il ministro dell'Interno saudita, Abdulaziz bin Saud bin Naif bin Abdulaziz, ha respinto come "menzogne e accuse senza fondamento" la ricostruzione sulla scomparsa di Jamal Khashoggi secondo la quale il giornalista dissidente saudita sarebbe stato ucciso da agenti dei servizi segreti di Riad nel consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul. Bin Abdulaziz, citato dall'agenzia saudita Spa, ha aggiunto che è interesse di Riad proseguire le indagini in collaborazione con la Turchia per "fare completa chiarezza sulla scomparsa" di Khashoggi. Intanto, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso "una punizione severa" se dietro la sparizione del giornalista del 2 ottobre scorso ci fosse l'Arabia Saudita.
Trump: “Punizione ma senza bloccare vendite militari”
In un'intervista al programma "60 Minutes" della Cbs, di cui è stata diffusa una anticipazione, Trump ha detto: "Al momento loro negano e negano in maniera veemente. Potrebbero essere stati loro? Sì". E, pur promettendo “punizioni severe”, il presidente ha ribadito che non vuole danneggiare l'occupazione americana bloccando le vendite militari all'Arabia saudita. "Ci sono altri modi per punire", ha aggiunto, senza però fornire dettagli.
Guterres: “Necessaria una chiara risposta”
Nel frattempo, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha sottolineato alla Bbc l’urgenza di scoprire “cosa è successo e chi è responsabile”. Guterres si è detto "preoccupato per questa apparente nuova normalità, perché questo tipo di incidenti si stanno moltiplicando". Quanto alla cosiddetta “Davos del deserto”, la conferenza sugli investimenti prevista questo mese in Arabia Saudita, Guterres ha detto che quando ci sarà stata una "chiara risposta" su quanto accaduto, i governi dovranno rispondere "in un modo adeguato" circa la loro partecipazione o meno.
Cnn: “Assassinio registrato dall’Apple Watch”
Dopo le rivelazioni del Washington Post, secondo cui il governo turco avrebbe riferito a funzionari statunitensi di essere in possesso di registrazioni audio e video che provano che l'uomo è stato ucciso all'interno del Consolato saudita, la Cnn ha avanzato nuove ipotesi. Il network americano, citando il quotidiano filogovernativo turco Sabah, ha scritto che Khashoggi potrebbe aver registrato la sua stessa morte con un Apple Watch che aveva al polso e che potrebbe aver trasmesso le informazioni al suo telefono, lasciato poco prima alla fidanzata. Non è chiaro tuttavia se sia stato tecnicamente possibile per Khashoggi trasferire i file audio, né se ci siano stati tentativi di manomissione da parte degli assassini, come sostiene il giornale turco.