Onu: in Yemen la peggior crisi umanitaria degli ultimi anni

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Per l’Onu oltre 18 milioni le persone, di cui la maggior parte bambini, vivono nella più totale insicurezza alimentare (Ansa, foto di repertorio)
YEMEN_ANSA

Per Mark Lowcock, Segretario Generale aggiunto agli Affari umanitari e coordinatore dei soccorsi d'urgenza, nel Paese 18 milioni di persone soffrono la fame e si sta diffondendo una tremenda epidemia di colera

Da diversi anni lo Yemen è teatro della peggiore crisi umanitaria al mondo. Lo afferma l’Onu, secondo cui la guerra in atto ha distrutto le infrastrutture e ha devastato i servizi pubblici, contribuendo al diffondersi di una tremenda epidemia di colera. "La situazione umanitaria nel Paese è buia", ha spiegato Mark Lowcock, Segretario Generale aggiunto agli Affari umanitari e coordinatore dei soccorsi d'urgenza. Nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Lowcock ha spiegato come il conflitto in Yemen abbia messo in ginocchio l’economia del Paese, che già prima del conflitto faceva parte delle Nazioni più povere del pianeta.  

"Stiamo perdendo la lotta contro la carestia"

La guerra civile che imperversa nel Paese è iniziata nel 2015 e vede contrapposte le forze sunnite che sostenevano il governo centrale ai ribelli Houthi a maggioranza sciita. Dallo scoppio del conflitto milioni di persone sono state costrette ad emigrare non solo per sfuggire alle bombe ma anche per sopravvivere alle malattie e alla fame. Minaccia quest’ultima che per Lowcock sta per diventare incontrollabile: la realtà del territorio, ha spiegato durante la riunione, si è "degradata in maniera allarmante nel corso delle ultime settimane'' tanto che si teme l'avvicinarsi del punto di svolta "oltre il quale sarà impossibile evitare la carestia in tutto il Paese con un conseguente massiccio numero di vittime".

Totale insicurezza alimentare per 18 milioni di persone

Ad allarmare le Nazioni Unite è la scarsità di cibo che si registra nel Paese. Per l’Onu, infatti, oltre 18 milioni le persone, di cui la maggior parte bambini, vivono nella più totale insicurezza alimentare. Otto milioni di loro, secondo Lowcock, "si chiedono quotidianamente dove potranno trovare il loro prossimo pasto". Per far fronte a questa emergenza molti Paesi, tra cui gli Emirati Arabi, l'Arabia Saudita, gli Stati Uniti e l'Europa, hanno stanziato aiuti umanitari per un totale di 2,6 miliardi di dollari. Questi sforzi rischiano però di essere vanificati dall'intensificarsi dei combattimenti, che rendono ancora più difficili approvvigionamenti e operazioni di soccorso.

Necessaria collaborazione tra tutte le parti

La situazione sempre più grave, secondo l’Onu, impone un reciproco impegno delle parti a rispettare la protezione delle infrastrutture civili e a facilitare l'arrivo degli aiuti ai più bisognosi. Soccorsi che, per Mark Lowcock, è necessario implementare "anche attraverso un ponte aereo di evacuazione dei malati che non possono essere curati nel Paese".

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