Abusi, il Papa rimuove altri due vescovi cileni coinvolti in indagini

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Sono il vescovo di San Bartolomé de Chillan, Carlos Eduardo Pellegrin Barrera, e quello di San Felipe, Enrique Contreras Molina. Al loro posto amministratori apostolici fino a nuova decisione. La Chiesa cilena negli ultimi tempi è stata travolta da scandalo pedofilia

Papa Francesco ha rimosso altri due vescovi della Chiesa cilena, travolta anche nelle sue gerarchie dallo scandalo della pedofilia. Entrambi i monsignori sono coinvolti in indagini per abusi. Si tratta del vescovo di San Bartolomé de Chillan, Carlos Eduardo Pellegrin Barrera, e di quello di San Felipe, Enrique Contreras Molina.

Bergoglio ha nominato degli amministratori apostolici

Al posto dei due vescovi, Bergoglio ha nominato degli amministratori apostolici “sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis”, quindi fino a nuova decisione. Per la diocesi di San Bartolomé de Chillan, il Papa ha nominato amministratore apostolico padre Sergio Hernan Perez de Arce. Per quella di San Felipe, padre Ortiz de Lazcano Piquer, vicario giudiziale di Santiago del Cile.

Chi sono i due vescovi rimossi dal Papa

Monsignor Pellegrin Barrera, 60 anni, ex rettore del Collegio del Verbo Divino, era stato indagato nel 2011 dalla procura generale dopo una mail anonima, che però si diceva inviata da un ex studente, che lo accusava di abusi sessuali. Il messaggio faceva riferimento all'assunzione di alcol da parte dei religiosi e al loro orientamento sessuale e si menzionavano festini "con studenti di età non superiore a 17 anni". Inoltre si parlava del caso di due studenti, al centro di possibili abusi, che si sarebbero suicidati in giovanissima età e della condotta impropria con studenti e lavoratori di almeno altri tre sacerdoti.

Contreras Molina, prelato nella regione di Valparaíso, è invece uno dei sette vescovi che compaiono nell'ultimo censimento della procura nazionale sui casi di azioni penali per presunti reati legati ad abusi sessuali nella Chiesa cattolica. Il fascicolo a suo carico, rubricato per "crimini contro l'ordine della famiglia, la moralità pubblica e l'integrità sessuale", è stato aperto il 28 giugno a seguito di una denuncia ed è stato assegnato al procuratore della Repubblica di San Felipe. Poi, il 6 settembre, il caso è stato inviato al procuratore regionale di Rancagua, Emiliano Arias, che è autorizzato a indagare anche sui casi nei confronti di sacerdoti di altre regioni.

Sette i vescovi cileni rimossi finora

Salgono a sette, quindi, i vescovi cileni finora rimossi da Papa Francesco. Durante un incontro in Vaticano, dopo le indagini ordinate dal Pontefice sul caso Barros e i suoi colloqui con le vittime del prete abusatore Fernando Karadima, praticamente l'intero episcopato cileno ha rassegnato le dimissioni dinanzi a Bergoglio.

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