Scandalo pedofilia in Cile, Papa Francesco rimuove altri due vescovi

Mondo
Papa Francesco (getty)
papa_francesco_getty

Il Pontefice ha accettato la rinuncia di monsignor Alejandro Goic Karmelic e Horacio del Carmen Valenzuela Abarca, dopo i tre alti prelati rimossi a giugno, tra cui quello al centro dello scandalo per aver taciuto gli abusi sessuali del suo mentore don Fernando Karadima

Altri due vescovi cileni sono stati rimossi dal Papa per lo scandalo pedofilia nella Chiesa del Paese sudamericano. Si tratta dei prelati di Rancagua, monsignor Alejandro Goic Karmelic, e di Talca, monsignor Horacio del Carmen Valenzuela Abarca. Al loro posto, come amministratori apostolici, sono stati scelti rispettivamente monsignor Luis Fernando Ramos Perez e monsignor Galo Fernandez Villaseca, entrambi ausiliari di Santiago. Il Papa ha accettato la rinuncia dei due vescovi, arrivata dopo la rimozione di altri tre prelati lo scorso 11 giugno. Tra loro c’era anche Osorno Juan Barros, al centro dello scandalo per aver taciuto gli abusi sessuali del suo "mentore" don Fernando Karadima.

L’epurazione dei vescovi

Goic e Valenzuela si aggiungono a Barros, al vescovo di Puerto Montt, Cristian Caro Cordero, e a quello di Valparaiso, Gonzalo Duarte Garcia de Cortazar, al cui posto il Papa ha nominato altrettanti amministratori apostolici “sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis”. L'epurazione dei vescovi cileni, che dopo gli incontri in Vaticano col Papa di metà maggio avevano rimesso in blocco i loro mandati nelle mani del Pontefice, prosegue. Il tutto mentre nel Paese sudamericano, e in particolare nella diocesi di Osorno, è andata avanti l'indagine degli investigatori papali, monsignor Charles Scicluna e padre Jordi Bertomeu, che già nei mesi precedenti avevano raccolto le testimonianze di vittime di abusi in un dossier di 2.300 pagine consegnato a Bergoglio. 

Le accuse al vescovo di Rancagua

Uno dei due vescovi rimossi oggi dal Papa, monsignor Alejandro Goic, il 26 maggio si era dimesso dal suo incarico di responsabile dell'organismo creato dalla Conferenza episcopale cilena per prevenire gli abusi sessuali, dopo le rivelazioni sul suo atteggiamenti riguardo il caso di 14 sacerdoti che avevano creato una "confraternita" di abusatori nella sua diocesi. Lo scandalo aveva colpito Goic, 78 anni, ex presidente della Conferenza episcopale, al suo ritorno dal Vaticano, dove insieme a tutti gli altri vescovi cileni aveva presentato le sue dimissioni a Papa Francesco, che ha accusato la Chiesa cilena di avergli mentito sul modo in cui avevano gestito i casi di abusi sessuali da parte del clero. Un canale tv ha reso noto che una ex responsabile della pastorale giovanile a Rancagua aveva incontrato Goic in quattro occasioni per denunciare i sacerdoti che facevano parte della "confraternita" che abusava sessualmente di minorenni, senza ottenere alcun risultato. "Non sono stato capace di rendermi conto di quello che stava succedendo, anche se c'erano segni visibili e oggi devo riconoscere che in questo sono stato poco attento", ha ammesso Goic. Il vescovo ha precisato che dei 14 sacerdoti che sono stati sospesi nella sua diocesi uno è stato denunciato formalmente per abuso di minorenni e gli altri 13 sono sotto inchiesta per "comportamenti impropri riguardo al loro celibato".

Mondo: I più letti