Il premier italiano dopo il vertice tra i capi di Stato e di governo dell’Unione: "Caso Diciotti ci vede tutti perdenti". E spiega: "Contributi volontari non sono priorità". Ieri sera cena dei leader: "Importante è redistribuzione"
Al vertice Ue informale di Salisburgo, il premier italiano Giuseppe Conte sottolinea che occorre arrivare a conclusioni sui migranti: “Più ritardiamo più andiamo tutti in difficoltà”. E torna sul caso Diciotti, ricordando come l’episodio “ci vede tutti perdenti”. Poi spiega: "Fermarsi sulle contribuzioni volontarie non è un obiettivo a cui miriamo. Se arriveremo a questo al termine del confronto lo valuteremo, ma il contributo finanziario immiserisce la prospettiva a cui stiamo lavorando". Nella giornata di oggi, prima della conclusione del vertice informale, il premier ha ricordato che "l’importante è che ci sia un'ampia partecipazione al meccanismo di redistribuzione".
Conte: dubbi su utilità investimenti Frontex
Il premier è anche tornato su Frontex: "La posizione dell'Italia sul progetto è che sicuramente può avere un ruolo ma potenziare Frontex fino a diecimila uomini fa anche sorgere problemi circa l'utilità di un tale investimento". "Preferirei”, continua, “che tutti questi investimenti fossero destinati all'Africa". E proprio sugli investimenti, il presidente del Consiglio ha spiegato: "L'Ue ritiene di aver risolto il problema dei flussi migratori sul versante orientale stanziando somme ragguardevoli, è impensabile destinare somme molto più modeste ai Paesi dell'Africa".
“Serve meccanismo di redistribuzione europeo”
Ieri sera, una cena tra leader aveva preceduto il vertice, ed era emersa la possibile soluzione del contributo finanziario per "i Paesi non volenterosi, ovvero quelli che non partecipano in termini di sbarchi o in termini di redistribuzione". Secondo Conte, però, questa ipotesi è "residuale" e per la redistribuzione "serve un meccanismo di gestione che sia europeo". Nel corso della cena, in un clima “complessivamente buono”, si è parlato quasi esclusivamente di migranti, ha spiegato Conte.
Orban: non facciamo più entrare migranti. Critiche di Oxfam
Resterebbero però le distanze fra i leader dell'Ue. Come si apprende da fonti europee, mentre i 27 si sono trovati d'accordo sulla necessità di rafforzare il coinvolgimento dei Paesi terzi, sono ancora diverse le posizioni sulla gestione interna dell'immigrazione. Ad esempio, il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha detto, a chi gli chiedeva una soluzione sulla questione: "Molto semplice, non li facciamo più entrare e chi è qui lo rimandiamo a casa". Intanto, arrivano le critiche dell’Oxfam sul vertice: “I capi di Stato e di governo dell'Unione hanno scelto di andare avanti con proposte sulla migrazione, che secondo l'Oxfam sono contrarie ai valori fondamentali dell'Ue". "Il fallimento collettivo dei leader europei nell'adottare un approccio ragionevole sulla migrazione attraverso la riforma del sistema comune di asilo, significa che persone innocenti continueranno a restare intrappolate in condizioni spaventose dentro e fuori l'Unione", si legge in una nota.
May: mio piano è unica soluzione credibile
Sul tavolo, anche la questione Brexit. La premier britannica Theresa May difende il suo piano negoziale: è “l’unica proposta seria e credibile”, dice. Ma il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk avverte: "Senza un accodo di massima al vertice europeo di ottobre, non ci sarà il summit straordinario di novembre. Se invece si riusciranno a fare passi avanti, allora torneremo a riunirci con un vertice straordinario il 17 e 18 novembre". I nodi restano l'Irlanda e il mercato unico. Conte, sulla questione, dopo la cena aveva affermato: "Solo al termine della cena la premier Theresa May ha spiegato la posizione britannica sottolineando che non ci sarà un nuovo referendum".