Asselborn: “Salvini usa metodi e toni dei fascisti degli anni Trenta”

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Il ministro degli Esteri del Lussemburgo torna ad attaccare il vicepremier italiano dopo il battibecco sui migranti avuto in un vertice a Vienna e postato sui social dal leghista: "Provocazione calcolata". La replica: "È un ignorante"

"Salvini usa metodi e toni dei fascisti degli anni Trenta". Jean Asselborn, ministro degli Esteri del Lussemburgo, ha parlato del botta e risposta sul tema migranti avuto in un vertice a Vienna col vicepremier italiano e del video che poi il leghista ha postato sul suo profilo Facebook. Secondo Asselborn, "si è trattato di una provocazione calcolata". Sul caso è intervenuta anche la presidenza austriaca di turno dell'Ue: "Non sapevamo del video. Non ci sono regole per le riunioni informali o le conferenze". A stretto giro la replica del vicepremier italiano: "Se gli piacciono tanto gli immigrati che li accolga tutti in Lussemburgo". E poi, rivolgendosi al lussemburghese: "È un ignorante, ignora la storia dell'emigrazione italiana".

Asselborn: Salvini cerca visibilità mediatica

Il ministro lussemburghese è tornato ad attaccare Matteo Salvini durante un’intervista a Spiegel.de. Ha raccontato che non era al corrente che il dibattito fosse trasmesso in diretta. E il video, ha detto al portale online del settimanale tedesco, è stato fatto “a sua insaputa”. Se vengono ripresi incontri di ministri Ue, oppure addirittura di capi di governo e di Stato, ha aggiunto, “allora non ci potrà mai più essere un dibattito franco”. Secondo Asselborn, l’attacco è stato cercato dal titolare del Viminale per poi avere un ritorno in visibilità mediatica. Anzi, ha accusato, non si è neanche trattato di un caso isolato. I collaboratori del vicepremier italiano, ha raccontato a Spiegel.de, “si piazzano nelle sale in posizioni strategiche e riprendono sistematicamente tutto quello che dice Salvini”.

Salvini: Nessun fascismo. Asselborn è ignorante

Non si è fatta attendere la risposta del ministro dell’Interno italiano. “Il ministro socialista del paradiso fiscale Lussemburgo, dopo aver paragonato i nostri nonni emigranti italiani ai clandestini che sbarcano oggi, dopo aver interrotto un mio discorso urlando 'merda', oggi mi dà del 'fascista'. Ma dico io, che problemi hanno in Lussemburgo?!? Nessun fascismo, solo rispetto delle regole. Se gli piacciono tanto gli immigrati che li accolga tutti in Lussemburgo, in Italia ne abbiamo già accolti anche troppi”, ha replicato in un primo momento su Facebook. Poi Salvini è tornato di nuovo sull'argomento definendo Asselborn  "un ignorante", nel senso che "ignora la storia dell'emigrazione italiana" che non ha nulla a che vedere "con i clandestini che arrivano, spacciano e rubano in Italia". Fa come "tutti coloro che non hanno argomenti, continuando a darmi del fascista, del populista, del razzista", ha spiegato durante un'intervista televisiva.

Il battibecco

Il battibecco sui migranti tra i due ministri è avvenuto nel corso di un vertice a Vienna sulle migrazioni. Ad accendere la scintilla, una dichiarazione del lussemburghese sulla necessità dell'immigrazione per contrastare l'invecchiamento della popolazione europea. Parole che non sono andate giù al responsabile del Viminale, che ha replicato venendo interrotto da Asselborn più volte, anche con un’imprecazione nel finale. Asselborn ha anche ricordato a Salvini come in passato migliaia di italiani fossero emigrati in Lussemburgo. Salvini ha definito l'atteggiamento del lussemburghese “volgare” e poi ha aggiunto che il Lussemburgo, paradiso fiscale, “non può dare lezioni all'Italia”.

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