Germania, scontri al corteo neonazista: 20 feriti a Chemnitz

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Simpatizzanti di estrema destra sono scesi in strada ieri per manifestare dopo la morte di un tedesco in una lite con 2 stranieri. Disordini e incidenti. Merkel: “Ciò che abbiamo visto non ha posto in uno stato di diritto”. Ministro Interno: “Buon lavoro della polizia”

Venti feriti. È questo il bilancio degli scontri tra neonazi e contromanifestanti che si sono registrati ieri a Chemnitz, in Germania. I simpatizzanti di estrema destra sono scesi in strada in Sassonia per protestare dopo la morte, domenica, di un 35enne tedesco in una lite con due stranieri, un siriano e un iracheno, ora in custodia cautelare con l'accusa di omicidio. Ci sono stati disordini e incidenti che hanno sollevato un’ondata di indignazione in tutto il Paese. “Quello che abbiamo visto non ha posto in uno stato di diritto”, ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Arrivati più manifestanti del previsto

Secondo la polizia, che ha lamentato la mancanza di personale, i feriti sono 9 militanti di estrema destra, 9 contromanifestanti e due agenti. “La polizia ha fatto un buon lavoro”, ha detto il ministro dell'Interno del Land Roland Woeller, annunciando di essere pronto a mandare rinforzi. In piazza, ha spiegato, ieri c’erano “6.000 manifestanti di destra e 1.000 contromanifestanti di sinistra. Un numero ben più consistente di quanti ne fossero attesi”. Alla manifestazione, ha aggiunto, si sono uniti hooligans ed estremisti dei Laender vicini e della Bassa Sassonia. Anche Merkel ha difeso l’operato della polizia: “Ha fatto quello che ha potuto”. La cancelliera ha anche espresso cordoglio per il 35enne tedesco ucciso nella rissa domenica sera. “Fatto spaventoso”, ha detto.  Il ministro degli Esteri Heiko Maas, invece, ha fatto appello "alla difesa della democrazia".

Disordini anche domenica

La destra radicale era scesa in piazza già domenica sera, dopo la notizia della morte del 35enne tedesco. Durante la manifestazione era stata lanciata una specie di caccia allo straniero con tafferugli. Dieci persone sono indagate per aver fatto il saluto nazista. Polemiche sono scoppiate per come è stato gestito l’ordine pubblico. Secondo le amministrazioni locali, infatti, le forze addette alla sicurezza avrebbero sottovalutato la situazione e la violenza degli estremisti di destra. Ci si chiede anche se non fosse stato possibile evitare meglio l'avvicinamento fra i manifestanti e i contromanifestanti, separati a fatica.

Le reazioni

Le manifestazioni xenofobe hanno trovato sostegno nelle parole del deputato di Alternative fuer Deutschland, Markus Frohnmaier: “Se lo Stato non può più proteggere i suoi cittadini, i cittadini vanno in strada a proteggere se stessi. Molto facile”. Steffen Seibert, portavoce del governo ha risposto: “In Germania non c'è posto per la giustizia fai-da-te, per i gruppi che vanno in strada a spargere odio, per l'intolleranza e l'estremismo”. Il ministro dell'Interno Horst Seehofer ha espresso cordoglio per la morte del 35enne, ma sui disordini ha aggiunto che non “possono essere in alcun modo giustificati”. “Siamo di nuovo al punto che i razzisti fanno la caccia all'uomo?”, ha commentato la Comunità turca in Germania. Il ministro presidente della Sassonia, il cristiano-democratico Michael Kretschmer, ha preso le distanze da quanto accaduto.

I precedenti

Chemnitz e la Sassonia non sono nuove a episodi di intolleranza e di razzismo. L'ultimo la scorsa settimana, quando una troupe televisiva dell'emittente pubblica Zdf era stata fermata per aver ripreso una manifestazione di Pegida, per poi scoprire che il manifestante che aveva fatto intervenire la polizia era lui stesso un collaboratore della polizia, che partecipava in forma privata all'iniziativa. Due anni fa, invece, nella vicinissima Clausnitz, a pochi chilometri dalla Polonia, un bus pieno di richiedenti asilo era stato fermato da 100 dimostranti che avevano impedito per protesta l'accesso nelle strutture di accoglienza. Il grido era lo stesso: “Il popolo siamo noi!”.

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