Migranti, Aquarius: serve porto sicuro. Msf: barconi ignorati da navi

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Il salvataggio dei migranti in mare da parte di Aquarius (Ansa)

L’imbarcazione della ong SOS Méditerranée ha salvato 141 persone al largo della Libia e denuncia: 5 navi hanno ignorato barche in difficoltà. Msf chiede ai governi europei di "assegnare un luogo di sbarco vicino”. Ieri il no di Salvini per gli scali italiani

Sono 141 i migranti salvati dalla nave Aquarius della ong SOS Méditerranée al largo della Libia. L’imbarcazione è al momento in attesa di un porto sicuro dove poterli sbarcare e accusa: “5 navi hanno ignorato le barche in difficoltà in mare” (LO SPECIALE MIGRANTI). Ieri era arrivata la risposta del ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini che ha ribadito: “Nave Aquarius non vedrà mai un porto italiano”, negando di fatto l’accesso agli scali marittimi italiani. (LE NAVI CHE SOCCORRONO I MIGRANTI)

Aquarius: governi Ue ci diano un porto

Dopo aver soccorso negli ultimi due giorni 141 migranti nel Mediterraneo, quasi tutti somali ed eritrei, tra cui 67 minori non accompagnati, la nave Aquarius di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere (Msf) chiede ai governi europei “di assegnare un luogo sicuro di sbarco più vicino possibile in conformità con il diritto internazionale marittimo in modo che le persone salvate in mare possano essere sbarcate e l’Aquarius possa continuare a fornire la necessaria assistenza umanitaria”. La nave si sta ora dirigendo verso le coste europee per richiedere il luogo di sbarco più vicino a un altro Centro di Coordinamento dopo il 'no' di quello della Libia. Le condizioni di salute delle persone soccorse sono stabili al momento, ma molti sono estremamente deboli e denutriti. Molti riferiscono di essere stati detenuti in condizioni disumane in Libia.

La denuncia: 5 navi hanno ignorato barche in difficoltà

I migranti soccorsi da Aquarius hanno raccontato che almeno 5 navi sono transitate a vista delle loro barche e hanno proseguito senza prestare alcuna assistenza. Secondo Aloys Vimard, coordinatore di Msf a bordo della nave ong: “Sembra che sia a rischio il principio stesso di fornire assistenza alle persone in pericolo in mare. Le navi potrebbero non essere disposte a rispondere a coloro che sono in difficoltà a causa dell’alto rischio di rimanere bloccate e di vedersi negare un luogo sicuro di sbarco”. Secondo l’esponente di Msf, inoltre, il Centro di coordinamento libico “non ha informato Aquarius delle imbarcazioni in pericolo di cui era a conoscenza, nonostante noi fossimo nelle vicinanze e avessimo offerto la nostra assistenza. Siamo stati fortunati ad aver avvistato noi stessi queste barche in pericolo”.

Salvini: nave Aquarius non vedrà mai porto italiano

Sul tema migranti e sugli sbarchi, ieri il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha ribadito: "Sugli sbarchi sulle coste calabresi stiamo monitorando tutto con le forze dell'ordine, mentre per i migranti a bordo dell'Aquarius, che ricordo è di proprietà di un armatore tedesco e batte bandiera di Gibilterra, questa nave non vedrà mai un porto italiano".

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