Turista arrestata, Dubai: "Passaporto scaduto, il vino non c'entra"
MondoIl procuratore di Dubai ha reso noto che le due turiste sarebbero state trattenute perché avevano i documenti scaduti. Le due erano state arrestate a luglio perché la donna aveva bevuto dell'alcol sul suo volo per gli Emirati dove il possesso di alcol è un crimine
Non sarebbe stato il consumo di alcol, ma il passaporto scaduto ad aver portato all'arresto di Ellie Holman e di sua figlia negli Emirati Arabi lo scorso 13 luglio. Lo ha fatto sapere il procuratore generale dell'emirato che, in una nota, ha spiegato che le due turiste inglesi, arrivate a Dubai con un volo da Londra, avevano il passaporto scaduto dallo scorso mese di giugno.
La versione del magistrato: "Documenti scaduti"
Secondo il magistrato, dopo i controlli l'ufficiale dell'immigrazione ha informato Holman (di nazionalità svedese, ma residente in Inghilterra) che avrebbe potuto entrare nel Paese con un nuovo visto temporaneo per un soggiorno massimo di 96 ore e che avrebbe dovuto cambiare il volo di ritorno in base al nuovo visto. Ma la donna - dice ancora la nota del procuratore - avrebbe rifiutato di pagare le spese per il visto ed avrebbe insultato verbalmente l'ufficiale dell'immigrazione fotografandolo, poi, con il suo telefono. Il diverbio è sfociato in un reclamo legale e la donna sarebbe rimasta con la figlia presso l'ufficio della sicurezza aeroportuale per meno di 24 ore, ma con la dovuta assistenza, si aggiunge. La Procura ha infine deciso di far cadere accuse e di rimpatriarla.
Le parole della Holman: "Incubo finito"
Nei giorni scorsi, invece, i media britannici avevano riportato la versione della Ong Detained secondo cui la donna, che vive nel Kent, sarebbe stata arrestata e tenuta in carcere per tre giorni insieme alla figlia di quattro anni per aver bevuto vino a bordo dell'aereo. “Detained in Dubai”, l'organizzazione no-profit che ha aiutato Holman durante la detenzione, ha reso noto che le autorità degli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di non formulare le accuse contro la donna che è tornata a casa sua domenica 12 agosto. Holman ha detto: "Sono scioccata ed entusiasta di tornare a casa in Inghilterra e che questo incubo stia volgendo al termine". La dentista, 44enne, intervistata dal Guardian, ha poi aggiunto: "Quando ho risposto al telefono stamattina e mi è stato detto che stavo per essere rilasciata e avevo bisogno di ritirare il mio passaporto, non potevo crederci e mi sono chiesta se per caso non fosse una trappola”. Secondo quanto raccontato dalla la donna “questa situazione ci è costata decine di migliaia di sterline e abbiamo dovuto utilizzare tutti i nostri risparmi".
I legali: "Sistema fuorviante"
Radha Stirling, fondatrice di "Detained in Dubai" ha dichiarato: "Siamo molto felici per la dottoressa Holman che il governo di Dubai abbia deciso di non perseguire le accuse che le sono state rivolte per aver consumato il bicchiere di vino offerto dalla propria compagnia aerea di proprietà del governo". Stirling ha poi aggiunto che "questo caso non sarebbe mai dovuto accadere, e la dottoressa Holman e la figlia di quattro anni non avrebbero mai dovuto essere detenute e maltrattate”. La legale ha inoltre precisato che quanto accaduto alle due inglesi nono risolve le problematiche politiche negli Emirati Arabi che hanno permesso che si verificasse il caso. "Non è stato un 'errore' – ha concluso Stirling - ma qualcosa di perfettamente in linea con le leggi confuse degli Emirati Arabi Uniti relative all'alcol. Ciò che non sarebbe mai dovuto accadere, ma si ripeterà inevitabilmente su un altro ignaro viaggiatore che accetta una bevanda alcolica gratuita da Emirates Airlines su un volo per Dubai". Il passaggio evidenziato da Stirling è chiaro: "Ti offriranno alcol sulla loro compagnia aerea e ti arresteranno all'aeroporto per averlo accettato".
In carcere per un bicchiere di vino
Secondo la versione della Ong che l'ha difesa, Ellie Holman sarebbe stata arrestata e finita in carcere insieme alla figlia di 4 anni per aver consumato un bicchiere di vinoa bordo dell'aereo Emirates che da Londra l'ha portata a Dubai. La notizia, scrive The Guardian, è stata resa nota dalla Ong Detained in Dubai, che si occupa di aiutare le persone detenute nel paese arabo. Ellie Holman, una dentista di 44 anni originaria della Svezia che vive a Sevenoaks, nel Kent, con il suo compagno inglese, Gary, e i loro tre figli, è stata arrestata il 13 luglio, al termine di un volo di otto ore a bordo di un aereo della Emirates. La donna è stata posta in custodia cautelare al termine di una discussione con un funzionario dell'immigrazione che contestava la validità del visto in suo possesso. Alla domanda se avesse consumato alcolici a bordo, la donna ha risposto di sì senza sapere che fosse illegale.
Tre giorni in cella
Holman ha raccontato alla Ong quei tre giorni, durante i quali non è riuscita né a mangiare né a dormire. Ha detto che la bambina, senza accesso ai bagni, ha dovuto espletare i propri bisogni sul pavimento della cella. "Non l'ho mai sentita piangere così", ha affermato la madre. Che ha poi detto di aver ricevuto un materasso "sudicio", sul quale non è riuscita a chiudere occhio, e del cibo "maleodorante" che né lei né la figlia sono state capaci di mangiare. A Holman è stato anche detto di pulire bagni e e pavimenti. Mentre il personale della prigione avrebbe anche tentato di strapparle le extension dei capelli. Per tre giorni, a madre e figlia è stato vietato di contattare chiunque. Nel frattempo, non avendo ricevuto notizie, il marito è volato a Dubai. La donna è poi stata rilasciata su cauzione e il suo passaporto confiscato fino alla conclusione del caso. Potrebbe passare un anno in attesa del processo.
Alcolici illegali negli Emirati
"Gli Emirati Arabi continuano a mantenere una politica fuorviante, facendo credere che il consumo di alcol sia completamente legale per i visitatori", spiega l'amministratore delegato della Ong Detained in Dubai, Radha Stirling. "I turisti non possono essere biasimati se credono che le loro abitudini alcoliche siano tollerate negli Emirati, ma questo è ben lontano dalla realtà". "È infatti totalmente illegale avere tracce di alcol nel sangue, anche quando questo viene fornito dalla stessa compagnia aerea di Dubai. Chi consuma bevande alcoliche negli hotel, nei bar e nei ristoranti può finire in carcere".
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