Cuba, il 24 febbraio 2019 il referendum sulla nuova Costituzione

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Il voto per il referendum sarà preceduto da tre mesi di consultazioni popolari (archivio Ansa)

Lo ha annunciato l'emittente televisiva nazionale. La data scelta coincide con gli anniversari della Carta attualmente vigente, approvata il 24 febbraio 1976, e l'inizio della guerra di indipendenza contro la Spagna, nel 1895

Il prossimo 24 febbraio 2019 Cuba sarà chiamata alle urne per votare al referendum nazionale sul progetto di nuova Costituzione, la cui bozza è stata approvata lo scorso luglio dal Parlamento. Ad annunciare la data del voto è stata l'emittente televisiva nazionale.

Una data simbolica

La data scelta per il referendum nazionale cubano non è casuale. Coincide, infatti, con due momenti chiave nella storia del Paese centroamericano: l'anniversario della legge fondamentale attualmente in vigore, approvata il 24 febbraio del 1976 e l'inizio della guerra di indipendenza contro la Spagna, nel 1895.  

Le novità del testo

La bozza del nuovo testo costituzionale, approvata lo scorso 22 luglio dal Parlamento cubano, contiene diversi elementi di novità: dal riconoscimento del ruolo del mercato e dell'attività privata, seppur sotto la tutela del Partito comunista, unico partito al potere. Il testo, inoltre, ridefinisce il ruolo del presidente della Repubblica, di vice-presidente e primo ministro, limitando a 60 anni l'età per candidarsi alla presidenza, per un mandato di 5 anni rinnovabile una volta sola. La nuova Costituzione, poi, nel caso dovesse essere approvata, aprirà la strada ai matrimoni omosessuali.

L'iter legislativo

Prima della votazione di febbraio, ci saranno tre mesi di consultazioni popolari, dal 13 agosto al 15 novembre. Queste si svolgeranno nelle scuole, nelle università, nelle aziende e nei quartieri. Il presidente, Miguel Diaz-Canel, ha assicurato che in occasione delle consultazioni popolari "ogni cubano potrà esprimere liberamente le proprie opinioni". Per la prima volta, dai tempi della rivoluzione, saranno chiamati a esprimersi anche i circa 1,4 milioni di cubani emigrati, che potranno pronunciarsi sul progetto costituzionale da metà settembre via web.

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