Scontro Ottawa e Riad, l'Arabia Saudita sospende i voli per il Canada

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Un aereo della compagnia di bandiera dell'Arabia Saudita (Getty Images)

Ennesima ritorsione dopo le critiche ricevute dal governo canadese per l'arresto di alcuni attivisti per i diritti umani. L'Arabia Saudita ha espulso l'ambasciatore e congelato i nuovi investimenti nel Paese: ingerenza negli affari interni

Non si placano le tensioni tra l'Arabia Saudita e il Canada. La compagnia aerea di bandiera della monarchia del Golfo ha infatti sospeso i voli da e per Toronto in seguito alle critiche ricevute dal governo di Ottawa, che nei giorni scorsi aveva chiesto il rilascio di alcune attiviste per i diritti delle donne.

Le ritorsioni

Già alcuni giorni fa l'Arabia Saudita aveva richiamato il proprio inviato in Canada, espulso l'ambasciatore canadese e congelato tutti i nuovi investimenti e gli scambi commerciali con il Paese nordamericano. La monarchia del Golfo aveva inoltre annunciato la sospensione di tutti i programmi di studio e formazione in Canada e il trasferimento dei suoi studenti in altri Paesi a causa di "interferenze" negli affari interni del regno da parte di Ottawa, che aveva denunciato la repressione dei diritti umani nel regno saudita. "Sono molto preoccupata per questa espulsione diplomatica, ma il Canada si batterà sempre per la protezione dei diritti umani, inclusa la libertà delle donne" aveva fatto sapere il Ministro degli esteri canadese Chrystia Freeland.

La crisi diplomatica

A scatenare la crisi diplomatica tra i due Paesi era stata una dichiarazione del ministero degli Esteri canadese di venerdì scorso in cui il governo si diceva "estremamente preoccupato" in seguito agli arresti di numerosi attivisti per i diritti umani nel regno. Il ministero degli Esteri saudita aveva definito la posizione canadese "un attacco", e sottolineato che non avrebbe accettato "alcuna forma di interferenza" nei suoi affari interni, nonostante l’invito di Ottawa della scorsa settimana a "rilasciare immediatamente" gli attivisti. Sostegno era arrivato alla monarchia del Golfo dal Bahrain e dagli Emirati Arabi Uniti, e anche il leader dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, aveva denunciato le "palesi interferenze" del Canada negli affari interni della monarchia del Golfo.

Gli arresti

Da maggio le autorità saudite hanno arrestato più di una dozzina di attivisti, bollati come "traditori" dalla stampa locale e accusati di contatti con "entità straniere". La scorsa settimana sono finiti in manette altri due attivisti, compresa Samar Badawi, sorella dell'attivista e blogger dissidente Raif Badawi, condannato nel 2014 a mille frustate e dieci anni di carcere per "insulti all'Islam" sui social media. Sua moglie, Ensaf Haidar, e i loro tre figli sono - dal mese scorso - cittadini canadesi e vivono in Quebec.

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