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"L'anima invincibile" contro l'Apartheid, un secolo fa nasceva Mandela

Mondo

Roberto Palladino

Gribaudo pubblica la graphic novel di Lewis Helfand e Banerjee Sankha per raccontare la straordinaria vita del leader sudafricano 

"Ringrazio qualunque Dio esista per la mia anima invincibile". Raccontare Nelson Mandela attraverso "Invictus" la poesia di William Ernest Henle, è un passaggio inevitabile. Pochi versi che terminano con un appello forte e disperato ad essere "capitani della propria anima" che Henley compose negli ultimi giorni di una vita segnata dalla tubercolosi. Queste righe nutrirono l'anima e diedero conforto allo spirito di Nelson Mandela durante i decenni passati in prigione a combattere per i diritti dei neri nel Sudafrica. Una vita di lotta contro le prevaricazioni dei bianchi che portò prima, nel 1991, all'abolizione dell’apartheid e poi nel 1994 videro Mandela diventare il primo Presidente nero del Paese.  

"Nelson Mandela - l'anima invincibile"

La graphic novel inglese "Nelson Mandela – l’anima invicibile" di Lewis Helfand e Banerjee Sankha pubblicata ora in Italia da Gribaudo, narra con un tratto asciutto l’incredibile vita di questo uomo che da giovane membro di una tribù di pastori a centinaia di chilometri da Johannesburg, divenne uno dei simboli più potenti di tutti i tempi della lotta per i diritti umani. Il racconto inizia mostrando una delle tante prove cui Mandela sottopose il suo spirito da dietro le sbarre: il no alla scarcerazione che gli era stato offerta nel 1985 dal Presidente Botha in cambio della rinuncia alla lotta armata. Da lì un lungo flashback sull’infanzia fra i pastori e poi la decisione della sua famiglia di farlo studiare. Qualcuno in lui già aveva intuito quello scintillio che lo avrebbe portato nel 1994 a guidare la sua nazione finalmente libera dalla oppressione razziale. Nel mezzo 27 anni di carcere, un premio Nobel per la pace ma anche una vita privata turbolenta con tre matrimoni, l’ultimo a 80 anni. 

Una lotta senza fine

Mandela continuò la battaglia per il suo Paese anche dopo essersi allontanato dalla vita politica. Fu in prima linea nella lotta a un altro male che dopo l’Apartheid iniziò a funestare il Sudafrica: l’Aids. Divenne un’icona pop al fianco dei grandi idoli degli anni ’90: dalla top model Naomi Campbell a Bono Vox degli U2 che quando Mandela morì nel 2013, a 95 anni, gli dedicò un intenso articolo sul Time,  in cui lo indicava come la guida fondamentale di tutta la sua vita. Nel 2009 Clint Eastwood raccontò la vita di Mandela in un biopic. Il titolo, ovviamente, era: “Invictus”.

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