I membri del gruppo anti-Putin sono stati giudicati colpevoli da un tribunale di Mosca che, oltre al carcere, ha inibito agli imputati la possibilità di partecipare per tre anni a manifestazioni sportive
Quindici giorni di carcere e tre anni di daspo ai quattro membri delle Pussy Riot che la scorsa domenica hanno interrotto, con un'invasione di campo, la finale dei mondiali del 15 luglio, tra Francia e Croazia. A stabilire la pena è stato il tribunale di Mosca. L'incriminazione per i quattro invasori è arrivata lunedì 16 luglio. Per loro l'accusa formulata è stata quella di "violazione dei diritti degli spettatori" e di uso "illegale" di uniformi della polizia.
Lontano dai campi per 3 anni
I quattro contestatori avevano invaso il manto verde dello Stadio Lužniki di Mosca indossando false uniformi della polizia. Un'azione che ha convinto i giudici moscoviti a sanzionare il collettivo punk rock russo, acceso detrattore del premier Vladimir Putin, con una detenzione per quindici giorni e il divieto a tutti gli invasori di partecipare a eventi sportivi per tre anni. I quattro condannati sono Veronika Nikulshina, Olga Pakhtusova, Olga Kurachyova e Pyotr Verzilov, l'unico maschio. Kurachyova ha dichiarato ai magistrati che la loro protesta aveva lo scopo di promuovere la libertà di parola e condannare le politiche della Fifa, l'organo di governo globale del calcio. "La Fifa è coinvolta in giochi scorretti, purtroppo. Un'amica di capi di stato che eseguono la repressione e violano i diritti umani”. Per Verzilov, la performance è stata anche pensata per mostrare come "lo stato, sotto forma di polizia, si intrometta nella vita delle persone".
La rivendicazione in un video
Il gruppo ha fin da subito rivendicato l'azione, con un video diffuso sui social: "Il Campionato del mondo ha dimostrato come possono comportarsi bene i poliziotti russi, ma cosa succederà quando sarà finito?", si chiede una delle Pussy Riot. "Bisogna mettere fine alla fabbricazione di casi penali e agli arresti di persone senza ragione e liberare i prigioni politici", continuano le ragazze, che nel video sono vestite da poliziotte e chiedono che ci sia concorrenza politica in Russia. Il gruppo delle Pussy Riot è diventato famoso nel 2012 dopo l'arresto di tre suoi membri ritenuti colpevoli per aver inscenato una protesta contro Putin all'interno di una chiesa. Da allora il gruppo è diventato un simbolo dell'azione diretta anti-Cremlino, portata avanti con diverse forme di protesta che sono valse ad alcuni dei suoi membri già diversi anni di detenzione.