Nella terza notte di proteste, sorte dopo l'uccisione di un 22enne da parte della polizia, bruciato anche un otto edifici e l'auto del sindaco
Terza notte consecutiva di guerriglia urbana a Nantes, nel nord-ovest della Francia, per l'uccisione da parte di un poliziotto di un 22enne durante un controllo. Molti i danni registrati a veicoli ed edifici, tra cui anche una scuola.
La guerriglia urbana
Secondo la stampa locale, sono stati dati alle fiamme almeno 60 veicoli, tra cui anche l'auto del sindaco della città, Johanna Rolland. Sono stati bruciati anche otto edifici pubblici, tra cui il liceo Leonardo Da Vinci, la cui facciata risulta estremamente danneggiata, e una stazione di servizio. Una bomba molotov sarebbe stata lanciata anche contro un furgone della polizia a Saint-Herblain, nella periferia di Nantes. Quattro persone sono state arrestate. Già nella notte tra mercoledi e giovedi si erano verificati episodi simili dopo la manifestazione organizzata dalla famiglia del giovane, a cui avevano preso parte migliaia di cittadini.
L'episodio scatenante
L'uccisione del giovane, cui sono seguite le violente proteste, è avvenuta martedì 3 luglio quando la polizia aveva fermato un veicolo dopo un’infrazione e approfondito i controlli sull’uomo alla guida, la cui identità non sarebbe stata chiara agli agenti. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, il 22enne sarebbe uscito dall’auto colpendo uno dei poliziotti. Un altro degli agenti avrebbe reagito premendo il grilletto contro il giovane, che, trasportato in ospedale, è morto poche ore dopo. La vittima, originaria di Parigi ma residente a Nantes, era già nota alle forze dell’ordine, e sarebbe stata destinataria di un mandato d’arresto per rapina. Ieri la procura ha comunicato il fermo del poliziotto che aveva sparato al 22enne.