Megaupload, Kim Dotcom verso l'estradizione negli Usa

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Kim Dotcom e tre soci potranno essere presto estradati negli gli Stati Uniti (Getty Images)

Il fondatore del servizio di file-sharing ha perso l'ultimo ricorso presso la Corte d'Appello della Nuova Zelanda. Se colpevole, l'imprenditore e i tre soci potrebbero essere condannati a decenni di prigione

Kim Dotcom può essere estradato negli Stati Uniti. Lo ha deciso la Corte d'Appello della Nuova Zelanda che complica così la battaglia dell'imprenditore digitale tedesco, creatore della piattaforma Megaupload, per evitare il processo davanti alle autorità statunitensi. Con lui dovranno rispondere anche altri tre soci: i quattro rischiano di essere condannati a decenni di prigione.

Un'attività criminale da 175 milioni di dollari

"Siamo delusi dal giudizio. Chiederemo una revisione della decisione alla Corte Suprema neozelandese", spiega l'avvocato di Dotcom, Ira Rothken, in un tweet. L'estradizione richiesta dagli Stati Uniti riguarda l'impresa ormai defunta di Dotcom, il sito di file sharing Megaupload.com, considerato un veicolo per una grande frode ai danni dei detentori di copyright sui materiali scaricati illegalmente. Secondo le indagini, al tempo della sua attività Megaupload controllava il 4% del traffico mondiale, generando profitti per più di 175 milioni di dollari. L'attività principale era lo scambio di film piratati, musica e altri file.

Un'ultima speranza

La decisione della Corte d'Appello della Nuova Zelanda arriva sei anni e mezzo dopo il blitz nella lussuosa dimora dell'imprendiotre tedesco, ad Auckland, dove sono intervenute forze dell'ordine armate in possesso di informazioni provenienti direttamente dall'Fbi. Kim Dotcom, nato Kim Schmitz, e soci si sono sempre professati innocenti. Nella motivazione della sentenza, la Corte d'Appello neozelandese scrive che "le prove fornite dagli Stati uniti sostengono chiaramente prima facie le accuse secondo cui i ricorrenti hanno cospirato per violare volontariamente e su vasta scala le leggi sul copyright per trarne un profitto commerciale". A Kim Dotcom resta un'ultima speranza: Rothken ha annunciato che porterà la battaglia legale del suo assistito davanti alla Corte Suprema neozelandese. Come riporta Associated Press, la Corte d'Appello ha invece confermato la possibilità che gli imputati vengano estradati, ma la decisione finale spetterà al ministro della Giustizia.  

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