I risultati ufficiali definitivi sono attesi in giornata ma gli antiabortisti hanno già ammesso la sconfitta
Gli irlandesi hanno deciso che l'aborto va legalizzato. Il movimento anti-abortista irlandese ha infatti ammesso la sconfitta al referendum. Un'ammissione che conferma quanto era emerso dagli exit poll. A scegliere la strada della legalizzazione sarebbe stato, secondo l'indagine realizzata da Ipsos/Mrbi per l'Irish Times, il 68% dei votanti. Il 32%, invece, ha detto no. Percentuali che diventano 69,4% contro 30,6 secondo la tv pubblica Rte. Oggi lo scrutinio dei voti, con i risultati definitivi attesi nel primo pomeriggio.
Il quesito del referendum
Agli irlandesi è stato chiesto se volevano abrogare un articolo della Costituzione, meglio noto come ottavo emendamento: un articolo aggiunto nel 1983, che di fatto rende praticamente sempre illegale l'aborto, senza alcuna eccezione neppure in casi estremi come lo stupro, l'incesto o le malformazioni del feto. L'aborto è consentito solo laddove sia in pericolo la vita della donna, un'unica eccezione che deriva dal Protection of Life During Pregnancy Act, un legge approvata solo nel 2013 in seguito all'ondata di pubblica indignazione per la morte nel 2012 di una donna incinta, alla quale era stato rifiutato un aborto.
La legislazione
Attualmente in Irlanda chiunque procuri o aiuti una donna a procurarsi un aborto, al di fuori dei ristrettissimi confini dell'attuale legge, rischia una condanna fino a 14 anni di carcere. Vengono invece tollerate le interruzioni di gravidanza eseguite all'estero; e questo spinge migliaia di donne ogni anno a ricorrere a questa soluzione per aggirare il divieto, viaggiando prevalentemente nel Regno Unito.
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