In Thailandia chiude per quattro mesi la baia di "The Beach"
MondoA partire dal 1 giugno, e fino al 30 settembre, niente visite né barche ormeggiate a Maya Bay per permettere alla barriera corallina di riformarsi - LO SPECIALE
Dopo l'isola Boracay, nelle Filippine, chiusa per sei mesi a causa dei troppi rifiuti, un'altra meraviglia del Sud-est asiatico sarà vietata ai turisti, sempre per preoccupazioni di carattere ambientale. Maya Bay, in Thailandia, la spiaggia resa famosa dal film "The Beach" con Leonardo DiCaprio sarà interedetta al pubblico per i prossimi quattro mesi.
Chiusura per quattro mesi
La baia delle Phi Phi Island sarà inaccessibile per quattro mesi, dal 1 giugno al 30 settembre (che non è "alta stagione" turistica per questa parte di emisfero). A spingere le autorità verso questa decisione è la volontà di salvaguardare la barriera corallina, in sofferenza a causa dell'innalzamento delle temperature oltre che per l'impatto delle migliaia di persone - circa 5mila - che ogni giorno visitano la spiaggia.
Divieto anche per le barche
Secondo Kanokkittika Kritwutikon, direttore dell'Ufficio del Turismo di Phuket, citato dall'agenzia Reuters, si tratta di "un modo per preservare la nostra eredità naturale, che è parte vitale del nostro importante settore turistico". Anche alle barche sarà vietato di ormeggiare nella baia, la cui popolarità è esplosa dopo l'uscita nelle sale del film del 2000 con Leonardo DiCaprio "The Beach", ambientato proprio lì. A scriverlo sul suo sito uno dei tour operator della zona, il Maya Bay Tours: "saremo costretti a oltrepassare la baia - si legge nella pagina web - modificheremo l'itinerario e attraccheremo la barca in un'altra zona, non lontano da Maya Bay".
L'impatto del turismo in Thailandia
Il turismo rappresenta circa il 12 per cento dell'economia della Thailandia, la seconda più importante del Sud-est asiatico. Ma - come scrive sempre Reuters - rimangono molti dubbi sulla capacità di gestire un flusso di turisti in costante ascesa da parte del Paese. La Thailandia, secondo un report di "Science" del 2015, è tra quelli con l'impatto maggiore per quanto riguarda l'inquinamento degli Oceani.