Volo Malaysia Airlines scomparso, inquirenti: pilota voleva suicidarsi

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Un momento della commemorazione, lo scorso marzo, per i 4 anni della scomparsa del volo MH270 in Malesia (Ansa)

Un team di esperti ha cercato di risolvere il mistero del Boeing 777 di cui si sono perse le tracce dal 2014. Secondo gli specialisti, il capitano “voleva togliersi la vita e purtroppo ha deciso anche di uccidere tutti quelli che erano a bordo” 

Il pilota del volo MH370 della Malaysia Airlines scomparso sull'Oceano Indiano l'8 marzo 2014 con 239 persone a bordo "ha deliberatamente eluso i radar" e avrebbe fatto precipitare l'aereo in una missione suicida pianificata a lungo. È questa la convinzione del team di inquirenti che ha cercato di risolvere il mistero della sparizione del Boeing 777. Tra loro anche Martin Dolan, l'uomo che ha guidato le vane ricerche sottomarine dell'aereo, che, riporta Newsweek, ha parlato al programma australiano "60 Minutes".

Gli esperti: il capitano “voleva togliersi la vita”

Gli esperti hanno puntato il dito contro il capitano dell’MH370, Zaharie Ahmad Shah: "Voleva togliersi la vita e purtroppo ha deciso anche di uccidere tutti quelli che erano a bordo, facendolo deliberatamente", ha dichiarato l'esperto canadese degli incidenti aerei, Larry Vance. Secondo la commissione, il comandante del volo MH370, la cui sparizione resterà nella storia dei misteri dell'aviazione, aveva pianificato per tempo tutte le manovre da mettere in atto per fare sparire nel nulla il Boeing 777, spegnendo tutti gli strumenti per l'identificazione e portandolo per quasi 200 chilometri fuori dalla rotta stabilita.

Governo malese aveva annunciato nuove ricerche

Lo scorso gennaio il governo malese ha annunciato l’invio di una nuova missione per cercare i rottami del volo MH370 e tentare di far luce su quanto accaduto quell’8 marzo del 2014. Le prime ricerche, durate quasi tre anni, si erano interrotte a gennaio del 2017.

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