Il rivenditore americano ha ritirato dal mercato cinese alcune t-shirt con delle cartine sui cui non erano raffigurati territori che Pechino rivendica, come Taiwan e la regione autonoma del Tibet
La Gap, celebre azienda americana di abbigliamento, si è formalmente scusata per alcune magliette che non sono piaciute al governo di Pechino. Le t-shirt in questione riportavano una mappa della Cina che non comprendeva Taiwan, il Tibet meridionale e il Mar Cinese meridionale, territori a lungo rivendicati dalla Repubblica Popolare.
Le scuse
Alcuni scatti delle magliette sono finiti sulla piattaforma cinese Weibo, generando le critiche e le lamentele di milioni di utenti. La GAP è corsa ai ripari con un comunicato in cui si è scusata per l’errore "non intenzionale", spiegando di riconoscere la sovranità territoriale cinese ed impegnandosi a controlli più severi sul proprio merchandising. L’azienda ha poi assicurato che le t-shirt saranno ritirate dal mercato cinese. Non è comunque chiaro se il prodotto sarà venduto altrove.
I territori cinesi
Sulla questione è intervenuta anche la Casa Bianca, criticando tuttavia Pechino per voler imporre la sua "correttezza politica alle compagnie e ai cittadini americani". La Cina considera Taiwan parte integrante della propria amministrazione, mentre il Tibet è governato come regione autonoma. Già in passato il governo di Pechino ha avuto problemi con aziende straniere in merito alla giusta denominazione dei suoi territori: lo scorso mese, ad esempio, è stato chiesto ad alcune compagnie aeree di modificare il modo in cui si riferivano a Taiwan, Hong Kong e Macau.