Il parabrezza della cabina di pilotaggio si rompe a quasi 10mila metri di altezza: quasi risucchiato il copilota. Passeggeri salvi grazie all'atterraggio di emergenza
Tragedia sfiorata ieri a bordo di un volo della compagnia aerea cinese Sichuan Airlines: il parabrezza del velivolo si è improvvisamente rotto a oltre 9.700 metri d'altezza, risucchiando in parte il copilota fuori dalla cabina di pilotaggio. L'uomo si è salvato grazie all'intervento del pilota, Liu Chuanjian, che è riuscito a riportare a terra l'aereo manualmente.
L'incidente
Il copilota, che indossava la cintura di sicurezza, ha riportato solo qualche graffio e un polso slogato. Anche un membro dell'equipaggio è rimasto ferito, mentre sono arrivati a terra sani e salvi tutti i 128 passeggeri a bordo. Il volo 3U8633 della Sichuan Airlines, riporta il Guardian, era partito da Chongqing ed era diretto a Lhasa, in Tibet, ma è stato costretto ad atterrare a Chengdu. Intanto è stata aperta un'inchiesta sulle cause dell'incidente.
Paura in volo
In un’intervista al quotidiano Chengdu Business Daily, Liu Chuanjian ha spiegato le dinamiche dell’incidente: "Tutto volava nella cabina di pilotaggio. Gran parte degli equipaggiamenti funzionava male e il rumore era così forte che non si riusciva a sentire la radio. L’aereo vibrava a tal punto che era impossibile agire". Malgrado le difficoltà e il freddo intenso, il pilota è riuscito a rallentare il velivolo e a raggiungere il suolo in una ventina di minuti. Si tratta del secondo atterraggio d’emergenza in Cina in meno di un mese: il 15 aprile un volo della Air China era stato dirottato dopo che un uomo aveva preso in ostaggio una hostess dell’equipaggio puntandole una penna al collo.