All'estero il modello italiano della raccolta differenziata è considerato un'eccellenza. A New York è stato proposto il "modello Milano", mentre in Cina il Politecnico del capoluogo lombardo ha piazzato dei cassonetti intelligenti. Ma a dare l'esempio è tutta l'Italia
Da New York a Pechino l'Italia fa scuola. Perlomeno nella raccolta differenziata. L'ultimo caso è quello della municipalità di New York che, sentita l'esperienza del CIC, il Consorzio Italiano Compostatori, ha voluto riproporre il modello Milano in uno dei suoi quartieri. E si vedono già i risultati. Dove la sperimentazione è partita, a Stuyvesant Town, grazie alla fornitura di sacchetti biodegradabili e bidoni della raccolta piazzati davanti a casa i rifiuti organici sono quadruplicati. Molto resta da fare. Secondo la società di ricerca Biocycle negli Usa la raccolta dell'organico è attiva solo in 320 comuni, 4 milioni di persone su un totale di 325 milioni. In Italia sono circa 4 mila i comuni che organizzano la raccolta di compost.
Un esempio anche per la Cina
Anche in Cina l'Italia è stata capofila. Nel distretto centrale di Chaoyang, il Politecnico di Milano ha piazzato i cosiddetti cassonetti intelligenti - gestiti con tecnologie di robotica - per controllare in remoto la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Le informazioni arrivano via internet con GPRS a un centro di coordinamento che le elabora e rimanda all'amministrazione pubblica locale. Il vantaggio è evidente: trasparenza ed efficienza dell'uso, risparmi di corse inutili dei camion se un cassonetto è vuoto e non va scaricato, e una gestione chiara dei costi.
Lombardia in cima alla classifica
Insomma: nonostante le tante aree del paese in cui il ciclo dei rifiuti resta un rebus, là dove funziona il modello italiano è considerato un’eccellenza. In Italia svetta su tutti la Lombardia. Delle 1200 mila tonnellate di rifiuti organici raccolte l'anno scorso, è la prima regione, seguita da Emilia Romagna e Veneto. Il sud rincorre: solo Campania, Puglia e Sardegna sono annoverate nei primi dieci posti della classifica. Il Consorzio dei compostatori sottolinea che non è tanto importante la dimensione della città quanto la precisione del metodo di raccolta e che la ricetta per la buona gestione, alla fine, è una popolazione attenta, informata e matura. Una combinazione che, dati alla mano, trova esempi virtuosi in tutte le aree del paese. E finisce con l’essere di esempio anche all’estero.