Oms, preoccupa il nuovo allarme Ebola in Congo

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Tra i contagiati, secondo l'Oms, ci sono anche tre operatori sanitari (Getty Images, foto di repertorio)

Nel Paese dell’Africa centrale è stata accertata la prima morte legata alla patologia e sono diversi i decessi sospetti. L’agenzia delle Nazioni Unite attende l'autorizzazione ufficiale delle autorità locali per poter intervenire con un vaccino sperimentale

"Ci stiamo preparando a tutti gli scenari, anche il peggiore". L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si dice "molto preoccupata" per il focolaio di Ebola nella Repubblica democratica del Congo, dove è stata accertata la prima morte legata alla patologia e sono molti i decessi sospetti. Per far fronte all’emergenza, l’agenzia dell’Onu ha chiesto l'autorizzazione ufficiale delle autorità del Congo per il ricorso a un vaccino sperimentale. "Tutti i preparativi sono in corso - ha spiegato Peter Salama, il direttore generale per la preparazione e la risposta alle emergenze dell’Oms - e non appena avremo il via libera procederemo".

Il vaccino

Il Paese, insieme a Liberia, Guinea e Sierra Leone, è stato colpito da una grande epidemia di Ebola nel 2014-15, che ha provocato la morte di oltre 11.300 persone. Durante quella emergenza, l’agenzia delle Nazioni Unite ha messo a punto un vaccino che ha mostrato il 100% di efficacia nei test sul campo. L'unico problema, come ha spiegato Salama, è che non è di facile impiego "a causa di una rigida catena del freddo da rispettare".

Trentadue i casi di contagio

Secondo il direttore generale per la preparazione e la risposta alle emergenze dell’Oms, "ad oggi, l'epidemia è segnalata in un'area remota e sembra essere limitata geograficamente". Si tratta della zona di Bikoro, nella provincia di Equateur, dove dal 4 aprile al 9 maggio 2018, stando ai dati raccolti dall’agenzia delle Nazioni Unite, è stato registrato un totale di 32 casi di malattia da virus Ebola, tra cui due soli confermati, 18 probabili e 12 casi sospetti. L'area interessata però è piuttosto vasta: "Il problema è che abbiamo già casi in tre zone diverse in un raggio di 60 chilometri - ha precisato Peter Salama - e tre operatori sanitari contagiati, e sappiamo che gli operatori sono un fattore di amplificazione importante". Preoccupazione condivisa anche dal ministro della Salute congolese, Oly Ilunga, che sostiene sia necessario dare "una risposta immediata ed energica".

In allarme Nigeria, Guinea e Gambia

Dopo aver localizzato la zona a rischio, l'Oms e le autorità locali hanno sviluppato un piano di contenimento che copre i prossimi tre mesi anche se l'estensione completa del focolaio non è ancora nota. Intanto l’allarme ha messo in allerta i Paesi vicini, a partire da Nigeria, Guinea e Gambia, che hanno aumentato i controlli alle frontiere. Quella attuale è la nona epidemia di Ebola che colpisce la Repubblica Democratica del Congo da quando è stato scoperto il virus negli anni Settanta.

Aiuti dall’Italia

Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha disposto "un contributo di 300mila euro per far fronte ad un nuovo focolaio del virus Ebola nella Repubblica Democratica del Congo". L’iniziativa dell'Italia, fa sapere la Farnesina in una nota, "è in risposta ad un appello umanitario dell'Organizzazione Mondiale della Sanità".

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