La Nuova Zelanda ha bisogno di stranieri per raccogliere i kiwi

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La produzione di kiwi, quest’anno, ha registrato un +19% rispetto ai 12 mesi precedenti (Getty Images)
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Il primo ministro Jacinda Ardern ha dichiarato che il governo sta pensando di cambiare la propria politica in tema di visti per far fronte alla carenza di manodopera agricola. A breve anche coloro che si trovano nel Paese per turismo potranno lavorare nei campi

La carenza di manodopera agricola potrebbe portare la Nuova Zelanda a cambiare la propria politica in tema di visti. Lo ha dichiarato il primo ministro Jacinda Ardern, in carica dall’ottobre 2017, secondo la quale è necessario rendere più semplice l’accesso nel Paese a lavoratori stranieri per rispondere all’elevata domanda dell’industria dei kiwi.

Impedire lo spreco di frutta

"L'ultima cosa che vogliamo - ha dichiarato Ardern in una recente intervista - è che la frutta marcisca sugli alberi o sul terreno". Nella Bay of Plenty, la regione più ricca di alberi da kiwi, il frutto simbolo della Nuova Zelanda sta raggiungendo la piena maturazione ma le aziende del settore denunciano una grave carenza di manodopera. Il fenomeno è dovuto da una parte all’aumento di produzione, che nel Paese quest’anno ha registrato un +19% rispetto ai 12 mesi precedenti, e dall’altra all’incapacità attrattiva che il lavoro nei campi e nelle serre esercita sui neozelandesi. Questo tipo di occupazione stagionale, infatti, nonostante sia ben pagata (il salario minimo è di 16,50 dollari neozelandesi all’ora, circa 10 euro), implica uno sforzo fisico notevole e lo spostamento del lavoratore nelle prossimità dei campi. Scelta che sempre meno persone sono disposte a fare.

Permettere anche ai turisti di lavorare

Secondo le stime diffuse dai principali coltivatori della Bay of Plenty al momento, solo in questa zona, ci sarebbe bisogno di oltre mille lavoratori per portare a termine la raccolta stagionale. Posti che continuano a rimanere vacanti nonostante nel distretto i disoccupati censiti siano circa 6mila. Per questa ragione il governo sta pensando di consentire ai molti turisti che si trovano nel Paese di poter lavorare nei campi senza dover cambiare il proprio visto in uno lavorativo. Oltre a questa misura, a Wellington è allo studio la possibilità di aumentare il numero di datori di lavoro stagionali riconosciuti, in modo da permettere a lavoratori stranieri di poter richiedere velocemente un visto che gli consenta di lavorare in regola nei campi.

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