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Stati Uniti, 103 autisti di Uber accusati di molestie sessuali

Mondo
Uber è un'azienda di trasporto automobilistico privato, che funziona attraverso un'applicazione (Getty Images)

Lo rivela un’inchiesta della Cnn che ha scandagliato i database di tribunali federali e statali in 20 città americane, scoprendo che il problema colpisce anche il principale competitor dell’azienda di San Francisco, Lyft. Dei sospettati 31 sono già stati condannati

Negli ultimi quattro anni, nei soli Stati Uniti, 103 autisti di Uber sono stati accusati di molestie sessuali o di stupro nei confronti dei passeggeri. Lo rivela un’inchiesta della Cnn, secondo la quale i sospettati di questi reati "sono stati arrestati, sono ricercati dalla polizia o i loro nomi sono stati citati in procedimenti civili relativi agli incidenti". A fronte di quella che il ceo Dara Khosrowshahi ha definito una "nuova priorità", l'azienda di trasporto automobilistico privato, che funziona attraverso un'applicazione, ha deciso di correre ai ripari per arginare questo tipo di emergenza.

Lavoro di indagine  

Di questi 103 dipendenti di Uber, si legge nell’inchiesta, 18 hanno visto archiviare il procedimento nei loro confronti mentre 31 sono stati condannati. In questi casi le condanne vanno dal contatto fisico forzato, all'imprigionamento, allo stupro. La Cnn per ottenere queste informazioni, non essendo consultabili statistiche pubbliche dell’azienda, ha scandagliato i database di tribunali federali e statali in 20 città americane, scoprendo che il problema delle molestie sessuali colpisce anche il principale competitor di Uber, Lyft. Almeno 18 dei suoi dipendenti, infatti, sono accusati di reati simili. In molti dei casi presi in esame dal network statunitense, la vittima dichiara di essere stata aggredita mentre era in stato confusionale dovuto all’alcol o addirittura in uno stato di incoscienza.

Le contromisure dell’azienda

Il problema delle aggressioni perpetrate dagli autisti ai passeggeri, però, non è la prima volta che viene a galla. A tal proposito, già nel 2016 Uber aveva provveduto ad aggiornare il proprio manuale di comportamento rivolto ai dipendenti, proibendo in modo specifico qualsiasi tipo di contatto sessuale in servizio. Inoltre, sono già stati organizzati circa cinquanta forum in tutti gli Stati Uniti per discutere del problema e da poco l’azienda di San Francisco ha annunciato che sulla app sarà aggiunta la possibilità di scegliere un contatto fidato con cui condividere il proprio tragitto, oltre che un tasto per chiamare in automatico il numero per le emergenze 911, in caso di bisogno. "È solo l'inizio - ha dichiarato un portavoce di Uber alla Cnn - ma ci impegniamo a fare di più. Vogliamo essere parte della soluzione e porre fine a questa violenza per sempre".

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