Maxim Borodin, reporter 32enne, è precipitato dal terrazzo della sua casa di Yekaterinburg il 12 aprile ed è deceduto in ospedale stamattina. Aveva scritto del ritrovamento in Siria di alcuni cadaveri di soldati, forse dispiegati da una società legata al Russiagate
Un giornalista russo, Maxim Borodin, che indagava sulle morti in Siria di suoi connazionali mercenari, è morto stamattina in ospedale dopo essere caduto, giovedì, dal balcone del quinto piano del suo appartamento di Yekaterinburg. Le cause della caduta devono ancora essere chiarite ma, secondo quanto riportato da RFERL, le forze dell’ordine stanno trattando il caso come un suicidio.
Le indagini sui mercenari
Il 32enne Borodin, che lavorava al sito Novy Den, a marzo aveva scritto del ritrovamento di alcuni cadaveri, probabilmente di mercenari, mentre venivano trasportati in un villaggio siriano. Secondo il giornalista, migliaia di “soldati” di questo genere sarebbero stati dispiegati in Siria da un'oscura società russa, il Wagner Gorup, probabilmente finanziata da Yevgeny Prigozhin, incriminato dagli Usa a febbraio con l'accusa di aver finanziato "la fabbrica di troll" additata come responsabile del tentativo di influenzare le elezioni presidenziali americane del 2016. Secondo la Bbc, il Wagner Group ha più di 2.500 mercenari in Siria.
Il racconto dell’amico
Un portavoce della polizia dell'oblast di Sverdlovsk, citato da RFERL, ha detto che è “improbabile che si tratti di un caso di natura criminale” perché la porta dell’appartamento di Borodin era chiusa dall’interno, le chiavi erano dentro e non c’erano segni di effrazione. Ma Polina Rumyantseva, caporedattore del reporter, ha dichiarato di non credere a questa teoria, e un amico del 32enne ha raccontato che mercoledì, il giorno prima della caduta, il giornalista l’aveva contattato dicendogli che il suo palazzo era circondato da “forze di sicurezza” con addosso maschere e mimetiche. Borodin, ha spiegato l’amico, era allarmato e credeva che il suo appartamento sarebbe stato perquisito, perciò gli aveva chiesto di trovargli un avvocato. Ma, un’ora più tardi, l’aveva richiamato dicendo di essersi sbagliato e che gli agenti stavano facendo una specie di esercitazione. Domenica, anche Reporter Senza Frontiere ha definito la morte di Borodin “sospetta” e ha chiesto “un’indagine imparziale e trasparente”.