Spia russa avvelenata, Mosca sospetta omissioni nel rapporto Opac

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La Russia dubita del rapporto dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. Il ministro degli Esteri Lavrov sostiene che la sostanza usata contro gli Skripal a Salisbury sarebbe il composto chimico BZ "in dotazione di Stati Uniti, GB e alcuni paesi Nato" 

“La sostanza usata per avvelenare gli Skripal in Gran Bretagna non è di tipo Novichok - che peraltro il rapporto definitivo dell'Opac non menziona - bensì il composto chimico BZ, in dotazione di Stati Uniti, Gran Bretagna e alcuni paesi Nato”. A sostenerlo è il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Lavrov ha anche accusato l'Opac, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, di aver omesso "informazioni sulle conclusioni degli esperti del laboratorio di Spiez" sull'avvelenamento dell’ex spia russa Sergej Skripal e di sua figlia Julia avvenuto a Salisbury il 4 marzo. La Gran Bretagna invece sostiene che si tratti del Novichok, agente nervino studiato dall'ex Urss.

Manomesso il rapporto degli esperti

Il laboratorio di Spiez produce ricerca per la protezione della popolazione da minacce nucleari e chimiche. "Se l'Opac confuterà il fatto stesso dell'utilizzo di quel laboratorio, sarà interessante ascoltare queste spiegazioni", ha aggiunto. Secondo Lavrov, gli specialisti svizzeri avrebbero identificato due sostanze tossiche a Salisbury: il gas Bz e l'A234, che però avrebbe ucciso Serghei e Yulia Skripal. 

Boris Johnson: nessun dubbio su reponsabilità Mosca

In passato il direttore del laboratorio militare britannico di Porton Down, Gary Aitkenhead, aveva ammesso in un'intervista che "non era stata verificata la provenienza precisa" dell'agente nervino usato ma che "solo uno Stato avrebbe potuto produrlo". L’Opac aveva poi diffuso una nota in cui affermava che i test sui campioni di sangue degli Skripal "hanno confermato i risultati britannici relativi all'identità dell'agente tossico". Nella nota non era però menzionato esplicitamente il Novichok. "Non ci possono essere dubbi sulla responsabilità di Mosca” aveva scritto su twitter il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson.  

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