Crimini contro l'umanità, condanna a 10 anni per il serbo Seselj
MondoIl Meccanismo giudiziario Onu subentrato al tribunale dell'Aja ha ribaltato la sentenza di primo grado per il leader nazionalista. Era accusato di persecuzione, omicidio e tortura nel conflitto in ex Jugoslavia. Non andrà in carcere essendo già stato 12 anni in prigione
In carcere fino al 2014
La sentenza d'appello è stata pronunciata dalla corte del Meccanismo giudiziario subentrato al Tribunale penale internazionale (Tpi) che ha chiuso i battenti alla fine dello scorso anno, dopo la condanna all'ergastolo (in primo grado) del "boia di Srebrenica" Ratko Mladic. Seselj, assolto in primo grado il 31 marzo 2016 dalle accuse di crimini di guerra e odio interetnico, aveva detto prima della sentenza d'appello di non essere in alcun modo interessato al verdetto di secondo grado. In dichiarazioni alla tv privata Pink, Seselj, che è il leader del Partito radicale serbo Srs, ha affermato tra l'altro di non aver alcuna intenzione di tornare volontariamente all'Aja nel caso di un nuovo processo. "Che giudichino e condannino chi vogliono", ha detto, aggiungendo: "Io sono contro la violenza". Seselj si consegnò volontariamente al Tribunale penale internazionale nel febbraio 2003 restando detenuto nel carcere di Scheveningen fino al 2014, quando fu rilasciato temporaneamente per ragioni di salute e per sottoporsi a cure in Serbia. Da allora non ha più fatto ritorno in Olanda, e a più riprese ha ripetuto di non avere alcuna intenzione di recarsi all'Aja per la sentenza di appello.