I richiedenti dovrebbero fornire dettagli sui loro account Facebook e Twitter e sulle loro identità in rete usate negli ultimi cinque anni. Si stima che sarebbero circa 14,7 milioni le persone interessate dal provvedimento in un anno
Richiesti anche numeri di telefono e indirizzi e-mail
Ai candidati verrebbero anche chiesti numeri di telefono e indirizzi e-mail usati negli ultimi cinque anni e la cronologia dei loro viaggi. La proposta non riguarderebbe però i cittadini provenienti da Paesi a cui gli Usa concedono di viaggiare senza visto, tra cui Regno Unito, Canada, Francia, Germania e anche Italia. Tuttavia, i cittadini di Paesi non esenti come India, Cina e Messico potrebbero essere coinvolti se visitano gli Stati Uniti per lavoro o vacanze.
La stretta del 2017
La notizia del provvedimento era arrivata già all'inizio di giugno 2017, con controlli più severi sugli ingressi, a partire dai social. Come ricorda la Bbc però, alle autorità era stato chiesto di approfondire questo aspetto solo se "questo tipo di informazione è richiesta per confermare l'identità o condurre controlli nazionali di sicurezza più rigorosi", come aveva detto un ufficiale del dipartimento a quell'epoca. L'American Civil Liberties Union (Aclu), che si batte per i diritti civili, ha espresso preoccupazione sostenendo che la misura limiterà la liberta di parola. "La gente ora si chiederà se quello che dice on line rischia di venire male interpretato da un funzionario del governo", ha ammonito in una nota Hina Shmsi, direttore per la sicurezza nazionale dell'Aclu.