Catalogna, dopo l'arresto si aggrava situazione giudiziaria Puigdemont
MondoProseguono le incognite giudiziarie per il leader catalano in esilio, fermato domenica al confine tedesco. I giudici hanno 60 giorni di tempo per decidere sull'estradizione, ma l'avvocato promette battaglia
Dopo l'arresto, domenica mattina in Germania, si complica la posizione giudiziaria di Carles Puigdemont. Ricercato in Spagna per il reato di ribellione aggravata e malversazione, l'ex presidente della Generalitat catalana deve presentarsi lunedì 26 marzo davanti al tribunale tedesco.
"Nessun coordinamento tra Berlino e Madrid"
Dopo la notte trascorsa in carcere, la comparsa di Puigdemont dinanzi alla corte della provincia dello Schleswig-Holstein è il primo passo formale verso la possibile estradizione in Spagna. In Germania, la classificazione del delitto di ribellione è molto simile a quella spagnola, il che faciliterebbe in teoria la procedura avviata con il mandato d'arresto europeo, richiesto venerdì scorso dal giudice del Tribunale supremo Pablo Llarena anche per gli altri leader indipendentisti catalani. Restano tuttavia molte incognite sull'effettiva consegna di Puigdemont: il suo legale ha promesso battaglia e, nel frattempo, il portavoce del ministero degli Esteri tedesco – citato dall'Ansa – ha fatto sapere che la decisione "spetta agli organi giudiziari" e dunque "non vi è alcun coordinamento fra i governi di Berlino e Madrid in proposito".
Decisione entro 60 giorni
Puigdemont è stato fermato domenica al confine tedesco mentre cercava di raggiungere il Belgio, dove ha trasferito la residenza dopo la dichiarazione di indipendenza della Catalogna dell'ottobre 2017 (ritenuta "fuorilegge" da Madrid) e dove può contare sull'appoggio dell'ampia rete degli indipendentisti fiamminghi. Fosse riuscito ad arrivare in Belgio, probabilmente avrebbe potuto evitare il processo per ribellione (che in Spagna prevede una condanna fino a 30 anni di carcere), arrivando a una pena inferiore agli altri rappresentanti catalani già finiti davanti al giudice. Dopo l'arresto, invece, ora in Germania si è aperto il processo di studio del caso. Come prima cosa, il giudice del tribunale della provincia dello Schleswig-Holstein chiederà a Puigdemont se accetta di essere estradato e, in caso di risposta negativa, perché si rifiuta. Come ricorda il quotidiano "El Pais", in base alla legge tedesca il magistrato potrà quindi decidere per l'eventuale detenzione del leader secessionista in attesa che il Tribunale superiore del Land si esprima. Una decisione che può richiedere fino a un massimo di 60 giorni.
L'avvocato: "Fino a tre mesi"
Tempistiche che potrebbero allungarsi se la difesa di Puigdemont, ad esempio, presentasse ricorso per "gravi ragioni umanitarie": manovra che prevederebbe infatti il coinvolgimento di Eurojust, l'ufficio giudiziario europeo. Lo stesso avvocato del leader catalano, Alonso-Cuevillas, prevede tempi lunghi per il processo, ritenendo che l'ex presidente possa rimanere in Germania anche "due o tre mesi". Secondo il legale "non è in agenda" la richiesta di asilo politico, ma non la esclude "se fosse il caso".