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Siria, raid aereo colpisce scuola a Ghouta. Ong: uccisi bambini

Mondo

Secondo l'Osservatorio siriano dei diritti umani tre missili avrebbero centrato la struttura alla periferia di Damasco usata come rifugio. Intanto ad Afrin continua il dramma dei civili curdi

Non c’è tregua per la popolazione della Siria. Un raid aereo su una scuola a Ghouta orientale, alla periferia di Damasco, ha ucciso almeno 15 bambini che si erano rifugiati nell'edificio. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano dei diritti umani. "Tre missili hanno centrato la scuola, il cui livello sottoterra era uso come rifugio", ha affermato il fondatore dell'Osservatorio, Rami Abdel Rahman, indicando che il raid ha colpito la città di Arbin nell'area di Ghouta, da settimane sotto il martellamento del regime di Bashar Assad. La ong basandosi sulle munizioni usate e le testimonianze sull’aereo che ha operato il raid, sostiene che la responsabilità sarebbe dei russi. Mosca, impegnata ad aiutare Damasco a liberare Ghouta dai ribelli, ha sempre negato con forza di aver messo nel mirino i civili.

Erdogan punta oltre Afrin

In Siria Assad stringe l'assedio sulla Goutha orientale, e Recep Tayyp Erdogan, dopo aver preso Afrin vuole estendere l'offensiva turca in corso nel nord-ovest ad altre città curde. Nella ex roccaforte curda è in corso l'orrore già visto in altre città in questi sette anni di guerra. "Dopo Afrin la nostra azione continuerà fino alla distruzione del corridoio del terrore che passa da Manbij, Sincar, dove possiamo entrare in qualsiasi momento, Kobane, Tel Abyad e Qamishli", ha avvertito il presidente turco, indifferente alla "grande preoccupazione" espressa da Washington per quanto sta mettendo in atto l'alleato nella Nato nel paese mediorientale. Secondo alcuni corrispondenti dell'agenzia di stampa France Presse e ong internazionali, le forze turche e i loro alleati siriani si sono lasciati andare al saccheggio di case e negozi, portando via generi alimentari, apparecchiature elettroniche, coperte e altri beni.

L’ultimatum di Assad

La Siria ha intimato alla Turchia di ritirarsi "immediatamente" da Afrin. In due missive indirizzate al ministero degli Esteri turco, Damasco ha definito "illegittima" la conquista della città, che ha visto unità filo- governative siriane scendere in battaglia per difenderla. "Il comportamento turco - si legge in una delle due missive, di cui riferisce  l'agenzia di stampa Sana - non solo minaccia i residenti e l’unità della Siria e del suo popolo, ma prolunga anche la guerra".

Gli appelli dell’Ue

La stessa Damasco continua a martellare la regione della Goutha orientale, alla periferia della capitale siriana. Migliaia i civili in fuga ogni giorno. Sul versante diplomatico continuano gli appelli dell'Unione europea: "Non smetteremo di alzare la voce per chiudere la fine delle ostilità”, ha detto l'Alto rappresentante dell'Unione Europea, Federica Mogherini, che durante una conferenza stampa al termine del Consiglio Affari Esteri ha dovuto ammettere come sul terreno la situazione "va nell'altra direzione" di un processo politico di transizione. Tuttavia, i 28 intendono usare "la leva economica per ricordare al regime di Assad, alla Russia, all’Iran e alla Turchia che senza risultati politici a Ginevra, l'Ue non contribuirà alla ricostruzione del paese.

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