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Usa, la Nra impugna la legge sulle restrizioni per le armi in Florida

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Il dibattito sulle armi si è riacceso negli Usa dopo la strage di Parkland dello scorso 14 febbraio (Getty Images)

La National Rifle Association ha intentato un'azione legale basata su presunte violazioni costituzionali legate al provvedimento recentemente adottato nello Stato americano

La lobby delle armi americana, rappresentata dalla potente National Rifle Association (Nra) si è appellata alla Costituzione nel tentativo di bloccare le restrizioni sulla vendita delle armi stesse in Florida. Una risposta immediata a quanto era accaduto venerdì 9 marzo, quando era stata promulgata dal governatore dello Stato Rick Scott una legge che prevede, fra le altre cose, l'innalzamento dell'età minima per l'acquisto di armi dai 18 ai 21 anni. Un intervento legislativo deciso anche in seguito alla strage dello scorso 14 febbraio, quando 17 persone persero la vita nella scuola di Parkland per mano di un 19enne armato.

L'azione della Nra

La National Rifle Association in risposta a questa iniziativa ha intentato una causa federale appellandosi a presunti profili d'incostituzionalità della nuova legge della Florida. Nel dettaglio, il provvedimento legislativo violerebbe il secondo e il 14esimo emendamento: i due articoli costituzionali sanciscono, rispettivamente, il diritto di possedere armi e quello di proteggersi. La nuova legge della Florida “punisce i proprietari di armi che rispettano la legge in risposta ad atti criminali commessi da individui folli - ha detto il direttore esecutivo della Nra Chris Cox - rendere sicure le nostre scuole e proteggere i diritti costituzionali degli americani non sono aspetti reciprocamente esclusivi". La tesi della Nra è che fatti come quelli di Parkland riguardino le azioni di soggetti mentalmente deviati, sui quali bisognerebbe intervenire in modo mirato: “Impedire a un ventenne responsabile di acquistare lo strumento migliore per l'autodifesa non distoglierà un delinquente squilibrato dall'intento di commettere un crimine".

La difesa della legge

Di altro avviso è invece il procuratore generale della Florida, Pam Bondi, nominato come difensore nella causa, secondo il quale la legge “non è perfetta e purtroppo non ci riporterà le vite che sono state perdute nella sparatoria, ma la sicurezza dei nostri bambini non è un problema politico; è semplicemente la cosa giusta da fare”. Una parte controversa della legge, nota come Coach Aaron Feis Guardian Program, prevede anche di armare alcuni insegnanti se la scuola e il dipartimento dello sceriffo sono d'accordo.

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