Il presidente Usa lancia la sfida con il suo piano che prevede dazi sull'importazione del 25% sull'acciaio e del 10% sull'alluminio. I principali partner commerciali di Washington hanno reagito con veemenza, minacciando ritorsioni
Le reazioni internazionali, preoccupazione dall'Europa all'Asia
Le dichiarazioni di Trump arrivano all’indomani dell'annuncio della prossima introduzione da parte degli Usa di dazi all'importazione del 25% sull'acciaio e del 10% sull'alluminio. Una decisione, questa, che ha suscitato subito molte reazioni a livello internazionale. L'Unione europea "reagirà fermamente e proporzionalmente per difendere i suoi interessi", ha detto il presidente della Commissione europea, Juncker. Mentre Berlino ha fatto sapere di "bocciare" la politica scelta da Trump. Intanto, sul fronte asiatico, la Cina ha espresso "grande preoccupazione". Mentre il Cremlino ha fatto sapere che "la situazione merita la massima attenzione".
Le ricadute sui Paesi europei
Il piano del presidente americano potrebbe avere ricadute pesanti su molti Paesi, soprattutto quelli dell’Ue. Imporre un dazio del 25% sulle importazioni di acciaio colpirebbe quasi 5 milioni di tonnellate di prodotti europei, di cui 3,4 milioni rappresentati da prodotti finiti e 1,5 milioni di prodotti semi-finiti e altri prodotti, come cavi e tubi. A tanto infatti è ammontato, secondo i dati raccolti da Bloomberg, l'export dei Paesi dell'Unione Europa verso gli Usa nel 2017. I Paesi più colpiti saranno la Germania e l'Olanda che con 951 mila e 632 mila tonnellate di prodotti finiti esportati sono in testa all'interscambio commerciale con gli Usa. Ma anche l'Italia è coinvolta: siamo il quinto esportatore verso gli Usa, con 212 mila tonnellate di prodotti finiti lo scorso anno. Nella classifica dei primi dieci Paesi della Ue per tonnellate di prodotti finiti di acciaio, esportati negli Usa nel 2017, compaiono, dal primo al decimo Paese: Germania, Olanda, Francia, Svezia, Italia, Lussemburgo, Spagna, Gran Bretagna, Portogallo e Belgio.