Cybercrime, nel 2017 colpite oltre un miliardo di persone nel mondo

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Foto d'archivio Getty

Secondo l'ultimo rapporto di Clusit, l'associazione italiana per la sicurezza informatica, i danni degli attacchi hanno compiuto un "salto quantico": sono di 500 miliardi di dollari in tutto il mondo. Preoccupano le interferenze nella geopolitica e nella finanza

Cresce il cybercrime e lievitano i danni causati a livello globale. Nel 2017 gli attacchi informatici hanno colpito oltre un miliardo di persone nel mondo, con danni globali per oltre 500 miliardi di dollari. Sono i costi della "insicurezza informatica" evidenziati dal rapporto 2018 di Clusit, l'associazione italiana per la sicurezza informatica, presentato a Milano. Costi, sottolineano gli esperti, che hanno compiuto "un salto quantico". I costi sono quintuplicati in sei anni e a preoccupare sono le pesanti interferenze dei crimini informatici nella geopolitica e nella finanza, oltre ai reati compiuti nei confronti di privati cittadini, vittime nel 2017 di crimini estorsivi su larghissima scala.

Attacchi con malware quasi raddoppiati dal 2016

Gli attacchi informatici, spiega Clusit, sono cresciuti del 240% rispetto al 2011, anno in cui il rapporto è stato presentato per la prima volta. Rispetto al 2016, la crescita è del 7%. Secondo il rapporto, il principale vettore di attacco è il semplice malware, virus malevolo, oramai prodotto industrialmente e a costi sempre decrescenti: nel 2017 è salito del 95% rispetto al 2016, quando già si era registrato un incremento del 116% rispetto al 2015. "La situazione che emerge è molto preoccupante perché questo scenario prefigura concretamente l'eventualità di attacchi con impatti sistemici molto gravi", spiega Andrea Zapparoli Manzoni, membro del Comitato Direttivo Clusit. Il Clusit, nato nel 2000 presso il Dipartimento di Informatica dell'Università degli Studi di Milano, è una tra la più numerose ed autorevoli associazioni italiane nel campo della sicurezza informatica: oggi rappresenta oltre 500 organizzazioni appartenenti a tutti i settori del Sistema-Paese.

In Italia danni per quasi 10 miliardi di euro

Sulla base delle cifre a livello globale, gli esperti del Clusit stimano che l'Italia nel 2016 abbia subito danni derivanti da attività di cyber crimine per quasi 10 miliardi di euro: un valore dieci volte superiore a quello degli attuali investimenti in sicurezza informatica, che arrivano oggi a sfiorare il miliardo di euro. "Gli investimenti in sicurezza informatica nel nostro Paese sono ancora largamente insufficienti e ciò rischia di erodere i benefici attesi dal processo di digitalizzazione della nostra società - sottolinea Zapparoli Manzoni -. Ad oggi, alla vigilia delle elezioni, riscontriamo che il dibattito politico in Italia sta dando risposte inadeguate al tema della sicurezza cyber, fondamentale per lo sviluppo e il benessere dei suoi cittadini, nonché per la credibilità e la competitività del nostro Paese sul piano internazionale".

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